(Sesto Potere) – Rimini – 9 ottobre 2024 – Il convegno: “Porti di pesca più sostenibili: strategie per la riduzione dei rifiuti marini” organizzato dal Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo, dall´Università di Padova, da Legacoop Agroalimentare e dalla Cooperativa Lavoratori del Mare, e presentato nel corso dell’edizione 2024 di Ecomondo in Fiera a Rimini, ha evidenziato come il settore ittico, pur essendo potenziale fonte di rifiuti marini, possa diventare parte della soluzione attraverso pratiche innovative come la ´pesca dei rifiuti´ e l´adozione di sistemi di gestione sostenibile.
Anna Montini, Assessore alla Blue Economy del Comune di Rimini, ha presentato le esperienze della Marineria di Rimini, particolarmente attiva nella riduzione dei rifiuti e un esempio virtuoso del Progetto Fish No Waste. Ha citato iniziative specifiche per la sostenibilità, come la sostituzione delle cassette monouso in polistirolo con quelle in plastica riutilizzabile e l´accordo con la società greca Enaleia per il recupero delle reti in plastica dismesse dai pescatori.
Sempre in tema di sostenibilità di risorse idriche e in particolare “Il nesso tra acqua e salute pubblica” è stato al centro di un altro importante workshop tenutosi a Ecomondo, in Fiera a Rimini, che ha visto la partecipazione di esperti del settore idrico e sanitario.
L´evento è stato organizzato dal Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo insieme all´Istituto Superiore di Sanità, EC/JRC, UTILITALIA e l´Università Politecnica delle Marche.
“In Italia l´informazione e la coscienza su base scientifica sull´acqua è spesso carente´, ha sottolineato il Prof. Francesco Fatone, responsabile dell´area water per il Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo. ´Nonostante il diritto all´acqua possa essere considerato come un´estensione del diritto alla vita, un diritto umano universale che merita tutta l´attenzione possibile”.
Il workshop ha evidenziato come l´approccio alla gestione delle acque si sia evoluto, passando dalle tradizionali problematiche igienico-sanitarie a nuove opportunità di monitoraggio e prevenzione.
“La normativa sulle acque reflue urbane ha degli obiettivi talmente ambiziosi che di per sé aprono la strada all´uso e al riuso sostenibile´, ha aggiunto Fatone, sottolineando però una sfida cruciale: ´Livelli sicuri di contaminanti urbani sono stabili e difficili da rimuovere senza un coinvolgimento forte dei produttori di questi inquinanti”.
L´evento ha visto la partecipazione di numerosi esperti internazionali, tra cui rappresentanti del Joint Research Centre della Commissione Europea, che hanno presentato studi su scala europea sul legame tra acqua e salute.