lunedì, Luglio 22, 2024
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Sondaggio online del sindacato dell’Esercito Itamil sul rinnovo del contratto. “Dal governo risorse inadeguate”

(Sesto Potere) – Bologna – 22 luglio 2024 – È iniziato alle ore 21:30 di sabato 20 luglio il sondaggio online (info: https://www.itamil.org/) del sindacato dell’Esercito e del Comparto Difesa Itamil Esercito full- menber di Euromil, che si concluderà lunedì 22 luglio 2024 alle ore 21:30. 

Al centro della consultazione? Il sindacato chiama tutti gli iscritti a votare SÌ per abbandonare i lavori oppure NO a proseguire i lavori in Funzione Pubblica. Se si esce dai lavori tecnici con la Funzione Pubblica, conseguentemente non si firmerà il rinnovo del contratto.

Sono coinvolti 4.500 tesserati del Sindacato, distribuiti in gruppi regionali da Nord a Sud, comprese Sardegna, Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Lazio, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Umbria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Solo nella notte di sabato ha votato il 57% degli iscritti.

Il Sindacato renderà ufficiale il risultato del sondaggio e la propria posizione il 25 luglio alle ore 10:30 in Funzione Pubblica.

Il Sindacato ITAMIL Esercito critica il governo Meloni incolpandolo di aver “disatteso le aspettative dei militari” ed elenca i punti critici: “Ad oggi, la Premier Meloni non ha incontrato i sindacati militari e il Ministero della Difesa ha stilato regolamenti restrittivi che non consentono di rappresentare al meglio il personale. Dopo due anni di vacanza contrattuale, il contratto prevede un aumento di soli 85/90 euro al mese dal 2024 per i militari, ovvero poco più del 5%, contro il 17% dell’inflazione subita dal 2022 al 24.  Nessuna risorsa è stata prevista per il 2022-23 e la vacanza contrattuale percepita a dicembre 2023, molto probabilmente dovrà essere recuperata.  Non ci sono risorse per uniformare lo straordinario e il FESI alle Forze di Polizia.  Non ci sono risorse per poter affrontare con norme nuove le esigenze del personale che aspettano soluzione da 20 anni. Nessun interesse è stato mostrato per la settimana corta (a costo zero per l’amministrazione), né sono state intraprese azioni concrete per la previdenza dei militari. Come se non bastasse, il disegno di legge sulla tutela legale è riservato alle sole Forze di Polizia e al Soccorso Pubblico. 

Il sindacato dei militari annuncia che: “Avrà inizio un “autunno caldo” con ricorsi collettivi al TAR interamente finanziati dal Sindacato per i danni esistenziali a tutti gli iscritti che non avranno adeguati aumenti al costo della vita, con enormi danni alle famiglie e alla previdenza, diseguaglianze di trattamento straordinario, FESI, benefit rispetto alle forze di polizia, turnazioni massacranti, scarsa attenzione alla mobilità del personale, i diritti calpestati e al ricongiungimento familiare”.

Inoltre, annuncia  il sindacato del comparto Difesa: Itamil Esercito: “Verranno organizzate assemblee in oltre 200 comuni d’Italia e contenziosi in tutte le sedi nazionali o europee.

Le condizioni del sindacato per riaprire le trattative sono: “Risposte alla piattaforma contrattuale sull’economico e il normativo trasmessa dal Sindacato Itamil Esercito alla Funzione Pubblica all’inizio dei lavori. Incontro con il Premier Giorgia Meloni con le sigle sindacali delle Forze Armate. E impegno del Governo in materia di previdenza e specificità”.