(Sesto Potere) – Bologna – 8 agosto 2025 – Il Consiglio comunale di Bologna ha approvato all’unanimità un ordine del giorno sui licenziamenti annunciati dalla piattaforma online di shopping di lusso Yoox.
L’ordine del giorno è stato presentato dal consigliere Detjon Begaj (Coalizione civica) ed è stato firmato dai gruppi consiliari Partito democratico, Coalizione civica, Anche tu conti e Lepore sindaco.
L’ordine del giorno del Consiglio comunale di Bologna esprime solidarietà e sostegno ai lavoratori e alle lavoratrici e invita a intraprendere e sostenere ogni iniziativa possibile volta al ritiro del piano di esuberi in Yoox e ad attivare i canali istituzionali di confronto tra le parti, creati e sottoscritti proprio al fine di dotarsi degli strumenti che evitano licenziamenti collettivi unilaterali.
Nel merito dell’annuncio da parte del colosso dell’e-commerce dell’avvio delle procedure per il licenziamento di 211 persone in Italia, circa 160 delle quali a Bologna, città in cui è nato il marchio oggi di proprietà di proprietà dei tedeschi Mytheresa, c’è da registrare anche l’intervento dell’assessore al Lavoro della Regione Emilia-Romagna, Giovanni Paglia, che nei giorni scorsi ha dichiarato: “La notizia dei licenziamenti dei lavoratori Yoox ci sorprende e preoccupa: è una modalità che non ci sembra accettabile, né rispettosa di quelli che sono gli accordi del Patto per il lavoro e per il Clima della nostra Regione”.
“Ci risulta- aggiunge Paglia– che in tutte le interlocuzioni dei mesi passati, nel periodo precedente alla vendita dell’azienda, i lavoratori fossero sempre stati rassicurati dall’acquirente sul mantenimento dei livelli occupazionali. Seguiamo la vicenda molto da vicino e siamo in contatto con i sindacati, il Ministero e la Città metropolitana, per decidere insieme quali siano il modo e la sede migliore per attivare un intervento congiunto delle istituzioni a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori”.
Per l’assessore regionale: “la strada dei licenziamenti unilaterali non è mai quella da percorrere, soprattutto in assenza di percorsi che prevedano in prima battuta l’utilizzo di ammortizzatori sociali. Su questo riteniamo si debba aprire una rapida convergenza di tutti i soggetti sociali e istituzionali”.