(Sesto Potere) – Bologna – 11 novembre 2025 – Dopo il terremoto che ha colpito nel maggio del 2012 sessanta comuni delle province di Modena, Ferrara, Reggio Emilia e Bologna, l’Emilia-Romagna si avvia verso la conclusione del più ampio programma di ricostruzione mai avviato in regione.
Questo anche grazie a un rinnovato quadro normativo collegato al passaggio dallo ‘stato d’emergenza’ allo ‘stato di ricostruzione’, previsto dalla Legge di Bilancio in fase di approvazione in Parlamento.
Queste novità saranno al centro dell’incontro pubblico ‘Le azioni del Commissario per la conclusione della ricostruzione residenziale Mude sisma 2012’, che si svolgerà a Bologna mercoledì 12 novembre 2025, dalle ore 9 alle 13, nell’Aula Magna di viale Aldo Moro 30.
A guidare i lavori sarà l’assessore regionale con delega per la Ricostruzione delle aree terremotate, Davide Baruffi, che illustrerà una serie di strumenti operativi per sostenere e velocizzare ulteriormente la fase conclusiva della ricostruzione di edifici privati.
“Questo passaggio di paradigma– spiega Baruffi– consolida la piena continuità della ricostruzione post-sisma 2012 per i prossimi due anni, con il mantenimento dell’operatività del sistema delle norme e delle ordinanze. Così proseguirà il percorso di ricostruzione, condiviso tra istituzioni centrali, enti locali, professionisti, cittadini e imprese, con l’obiettivo di completare ogni intervento avviato, consolidare le buone pratiche sviluppate e garantire la piena rendicontazione delle risorse pubbliche impiegate”.
Tra le novità che saranno introdotte, una proroga dei tempi per la conclusione dei cantieri, che, anche in virtù del passaggio ad uno stato di ricostruzione biennale, potranno essere terminati entro il 31 dicembre 2026, anziché il 31 dicembre 2025. E poi l’attivazione di un supporto istruttorio dedicato ai Comuni mediante il rafforzamento della convenzione già in essere con Invitalia Spa: l’obiettivo è fornire assistenza tecnica per l’istruttoria delle istanze di erogazione a saldo affiancando quindi gli enti locali nella gestione delle procedure più complesse e accelerando la liquidazione dei contributi.
Infine, l’approvazione di un contributo straordinario per il completamento dei cantieri, destinato a sostenere quelli ancora attivi nel 2026 i cui beneficiari debbano far fronte a spese residue o sopravvenute, non comprese nei contributi già concessi e che non potranno essere più coperte dal Superbonus 110%.
“Siamo impegnati- ha aggiunto Baruffi– a migliorare ulteriormente le norme ora all’esame del Parlamento per sostenere e accelerare la ricostruzione privata e pubblica, a partire dalla possibilità di sfruttare il superbonus prevista per altre ricostruzioni. Ma già ora le ordinanze che stiamo emanando rafforzano il percorso di accelerazione e supporto alla ricostruzione residenziale privata avviato a giugno con alcune semplificazioni sulle modalità di adempimento agli obblighi da parte dei beneficiari dei contributi, e la possibilità di ridurre la propria esposizione finanziaria rivedendo in corso d’opera gli interventi da realizzare.
I dati aggiornati al 30 settembre 2025 confermano una tendenza di costante avanzamento dei lavori e una progressiva riduzione dei cantieri ancora in corso. In particolare, nell’ultimo periodo di rilevazione sui cantieri, da maggio a settembre 2025, è emerso che: quelli in corso passano da 414 a 388 (–6%); quelli non ancora avviati si riducono da 158 a 134 (–15%); aumentano i cantieri conclusi, da 9.225 a 9.270, per un totale di oltre 2,9 miliardi di euro di lavori completati su edifici abitativi.
Il rapporto tra lavori eseguiti e contributi concessi raggiunge quindi il 95,2%, rispetto al 94,6% di fine maggio.

