(Sesto Potere) – Rimini – 20 maggio 2025 – Un importante passo avanti per la salvaguardia della balneazione e la sicurezza idraulica di Rimini è stato compiuto con la conclusione dei lavori per la realizzazione di un sollevamento idrovoro dedicato al convogliamento delle acque meteoriche.
L’intervento, appena ultimato da Heratech, società del Gruppo Hera, riguarda il bacino Pradella. Si è infatti conclusa la realizzazione di un sollevamento idrovoro per il convogliamento delle acque meteoriche dalla sezione di chiusura del bacino Pradella fino alla nuova area impiantistica di Piazzale Kennedy. Il collegamento avviene mediante il nuovo collettore, precedentemente posato sul Lungomare A. Murri nell’ambito dei lavori del Parco del Mare lungomare sud – tratto 3.
Il nuovo Impianto Idrovoro Pradella è localizzato nell’area dove attualmente sorge il sollevamento “Pradella Nuovo”, in una posizione strategica all’incrocio tra Via Giulietta degli Spiriti (1965) ed il Lungomare Augusto Murri.

Questo progetto, parte integrante del Piano di Salvaguardia della Balneazione Ottimizzato e della revisione del sistema fognario, si inserisce in modo sinergico con la riqualificazione urbana del lungomare Murri, Parco del Mare.
L’obiettivo primario è eliminare gli sfioratori in mare e contribuire in modo significativo alla sicurezza idraulica della zona della Fossa Pradella.
Il Piano di Salvaguardia della Balneazione Ottimizzato (PSBO) di Rimini, di cui questi lavori fanno parte integrante, rappresenta un intervento di risanamento idrico di portata nazionale, frutto della sinergia tra Comune di Rimini, Gruppo Hera, Romagna Acque e Amir, con un investimento complessivo di 270 milioni di euro.
Gli obiettivi primari sono: assicurare la piena balneabilità del litorale riminese, generando benefici significativi per l’ambiente, il territorio, la comunità e l’economia locale, strettamente legata al turismo balneare e il potenziamento della sicurezza idraulica. Un esempio concreto dell’efficacia del PSBO è rappresentato dalle vasche di Piazzale Kennedy, operative a partire dal 2019 e dal 2021.
Con una capacità di quasi 40.000 metri cubi, queste vasche svolgono un ruolo cruciale nella gestione delle acque meteoriche, prevenendo scarichi diretti in mare e regolando il flusso del torrente Ausa, garantendo al contempo la sicurezza idraulica dell’area.