(Sesto Potere) – Faenza – 8 febbraio 2024 – Con l’approssimarsi della scadenza delle iscrizioni per il prossimo anno scolastico, diventa sempre più pressante la riflessione sulla scelta della scuola. Tutti gli studenti che si apprestano ad effettuare il fatidico salto dalla scuola secondaria di primo grado a quella di secondo grado sono impegnati in questi giorni, guidati e supportati dalle loro famiglie, nella decisione del loro percorso. Un liceo? Un istituto tecnico? Meccanico o commerciale? O un professionale? Sono solo alcune delle domande che studenti e famiglie si pongono.
Nella prospettiva di una scelta che metta sin da subito in primo piano il periodo post-diploma, ossia “quel che verrà dopo”, non v’è dubbio che l’Istituto d’Istruzione Superiore Tecnica Industriale e Professionale “Luigi Bucci” di Faenza sia tra le scelte più sagge.
Cercando di rispondere all’ancestrale dilemma del “cosa faccio dopo”, la storica scuola superiore faentina mette in campo per i suoi studenti un solido percorso teorico-pratico capace di amalgamare competenze tecniche e competenze umanistiche. L’obiettivo è quello di permettere agli studenti di acquisire conoscenze, abilità e competenze spendibili sia nell’eventualità di una prosecuzione degli studi sia nella eventuale scelta di entrare subito nel mondo del lavoro. Tutte le vie sono aperte, e ben percorribili.
I dati parlano chiaro. Sono ormai anni che Eduscopio evidenzia come l’ITIP Bucci primeggia con percentuali elevatissime nell’ambito dell’inserimento lavorativo dei diplomati. Escludendo gli studenti che si iscrivono all’università, ben il 69% dei diplomati risulta occupato entro i primi 6 mesi, con un’attesa media di 141 giorni per un contratto significativo. Dati generalmente al di sopra della media delle scuole dello stesso tipo nella provincia.
“La scuola deve essere significativa per i propri studenti” recita come un mantra un docente di lettere del Bucci, “ossia deve permettere loro di acquisire la consapevolezza che ciò che fanno tra i banchi avrà un ruolo nelle loro vite. A volte quel ruolo sarà evidente e riconoscibile, come un’abilità tecnica messa in campo al lavoro, altre volte meno, spesso quasi totalmente nascosto, ma ciò non significa meno importante. Il nostro ruolo è accompagnarli in questo percorso, accompagnarli ad acquisire questa consapevolezza”.
Ne deriva la profonda importanza data anche alle discipline umanistiche, che non fanno da ancelle o da semplice sfondo alle discipline tecniche, ma da supporto vivo e costante al processo di apprendimento. Ne sono testimoni i progetti di lettura e scrittura, le visite guidate e le collaborazioni con le realtà del territorio, i viaggi d’istruzione in Italia e all’estero.
A conferma ulteriore di tale approccio all’educazione e alla formazione, fungano da esempio cardine, nella moltitudine di progetti e attività curriculari ed extracurriculari, la partecipazione alle competizioni Eco Shell Marathon e V.a.P. (Vetture a Pedali). I ragazzi come protagonisti attivi nella progettazione e realizzazione di vetture elettriche e a pedali che essi stessi guidano in competizioni sportive nazionali ed europee.
In sostanza che sia il tecnico, con i suoi indirizzi meccanico, informatico ed il nuovo elettronico e automazione, o il professionale con l’indirizzo unico meccatronico, la scelta dell’ITIP Bucci appare una scelta efficace.