(Sesto Potere) – Forlì – 8 gennaio 2024 – “A ridosso delle festività natalizie la Regione Emilia Romagna ha deciso, contro il parere di tutti, dalle forze politiche a quelle sindacali, con la delibera 2242 del 18 dicembre 2023 di aumentare dal 1° gennaio 2024 di 4,10 euro al giorno le rette a carico di anziani e disabili che sono ricoverati nelle Case protette per le persone non autosufficienti. Si tratta di una decisione assolutamente inaccettabile economicamente in quanto la spesa sarà totalmente a carico degli utenti e senza aumentare il fondo regionale per la non autosufficienza, pur comprendendo le difficoltà che stanno vivendo i gestori per l’aumento dei costi energetici e per l’inflazione e la necessità di un loro sostegno”.
Così dichiara in una nota Rosaria Tassinari , deputato di Forza Italia, presidente del coordinamento regionale Emilia Romagna e coordinatrice nelle provincie della Romagna di Forza Italia, che aggiunge la sua voce critica a quella dei sindacati che nei giorni scorsi avevano contestato con una nota congiunta l’aumento delle rette delle Case protette dell’Emilia-Romagna.
“Inoltre, – aggiunge la parlamentare azzurra – le famiglie non essendo state avvisate con un congruo anticipo si ritroveranno con una stangata di circa 123 euro al mese che si andrà a sommare al peso economico che già sopportano. Un vero e proprio danno alle persone più fragili, un atto senza alcuna giustificazione la cui responsabilità ricade integralmente sulla decisione regionale e sull’Assessore di riferimento che non ha voluto ascoltare in nessun modo le ragioni e gli avvisi arrivati dal mondo politico e sindacale su una azione così pesante. La regione è alle prese con un forte disavanzo nella sanità ma la colpa di altri non può ricadere sulle spalle dei più fragili. Per questo chiediamo al presidente Bonaccini di istituire al più presto un tavolo in Regione con tutte le parti per trovare una soluzione che riesca a supportare chi ha in carico la gestione delle CRA e delle strutture per disabili perché non si può scegliere, come ha fatto la Regione in questo caso, la via più semplice ossia di mettere tutto a carico dell’utente in unica soluzione dal 01/01/2024 e senza gradualità, scelta che pagheranno come al solito, e per colpa della cattiva gestione della politica regionale, i cittadini che saranno costretti a nuovi sacrifici economici e personali”.
“Andava cercato altro modo per supportare i gestori, che innegabilmente hanno bisogno di sostegno, che non gravasse interamente sulle famiglie. Il fatto inoltre di non avere applicato aumenti istat dal 2009 e la decisione di gravare improvvisamente le famiglie di un aumento simile, senza preavviso ed in unica soluzione è davvero un atto di cattiva gestione pubblica. Va poi considerato l’aspetto che una parte importante dell’incremento sarà a carico dei comuni che sostengono l’integrazione retta per i cittadini meno abbienti. L’incremento sarà pertanto a carico di tutti ma non della regione che ha assunto la decisione”: conclude Rosaria Tassinari.