(Sesto Potere) – Forlì – 1 settembre 2025 – Dal ventinove agosto al primo settembre la città di Madrid ha ospitato l’ ESC Congress 2025 (Società Europea di Cardiologia), uno tra i più importanti appuntamenti internazionali del settore. Il prestigioso congresso attrae, ogni anno, migliaia di specialisti da tutto il mondo e rappresenta un appuntamento fondamentale per la presentazione delle nuove linee guida cliniche cardiologiche di riferimento per la comunità medica.
Quest’anno la Cardiologia universitaria dell’Ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì (foto in basso), diretta dal prof. Carmine Pizzi, ha avuto il pregio di partecipare all’evento con un’ampia delegazione, composta sia da medici in formazione specialistica dell’Università degli Studi di Bologna che da dottorandi cardiologi attualmente impiegati nell’Unità di Cardiologia universitaria forlivese: Luca Bergamaschi, Francesco Angeli, Matteo Armillotta, Sara Amicone, Damiano Fedele e Lisa Canton.
La presenza “attiva” del gruppo al prestigioso appuntamento, accolta con grande interesse dai partecipanti, ha confermato l’importante impegno e il prestigio scientifico della Cardiologia di Forlì nella ricerca clinica e nella condivisione di esperienze e risultati con la comunità scientifica internazionale.
I cardiologi della delegazione forlivese hanno presentato, ad un pubblico di esperti provenienti da tutta Europa, numerosi poster e presentazioni orali sulle principali linee di ricerca: infarto miocardico acuto (sia sul versante diagnostico che terapeutico, con particolare attenzione all’infarto a coronarie indenni – MINOCA); diagnosi e gestione dei tumori cardiaci; sviluppo ed applicazione di tecniche di imaging cardiaco avanzato, anche nell’ambito di collaborazioni internazionali.

Inoltre i medici sono stati impegnati nella moderazione di diverse sessioni, segnatamente di alcune dedicate all’imaging cardiovascolare.
In particolare, la presentazione orale del Dott. Damiano Fedele ha illustrato una ricerca, dal titolo “Predicting major arrhythmic events in non-ischemic cardiomyopathy: a multiparametric CMR-based risk model from the DERIVATE Registry”, derivata da un registro multicentrico internazionale (DERIVATE) sul ruolo della risonanza magnetica cardiaca, per stratificare la prognosi (morte cardiaca improvvisa, in particolare) nei pazienti con cardiomiopatia non ischemica.
Impatto clinico della ricerca sui pazienti?
“Lo studio – spiegano i medici – ha fornito gli elementi per aiutare a capire quali pazienti con cardiomiopatia non ischemica sono a rischio di morte cardiaca improvvisa e a quali occorre fornire una protezione mediante defibrillatore, tramite l’utilizzo di parametri avanzati e score derivata della risonanza magnetica cardiaca”.
“La ricerca cardiologica è fondamentale non solo per far progredire le conoscenze, ma soprattutto per migliorare l’assistenza clinica al malato cardiologico – ha commentato il prof. Carmine Pizzi – Partecipare al Congresso europeo significa confrontarsi con le eccellenze internazionali ed è anche un’occasione preziosa per rafforzare la rete scientifica e continuare a migliorare la qualità delle cure offerte ai pazienti. Credo profondamente in questo impegno per la nostra Unità Operativa”