(Sesto Potere) – Forlì – 19 novembre – “Il nostro modello di welfare prende in carico tutte le situazioni di crisi e fragilità in in stretta sinergia, in rete, con il mondo del volontariato. Un servizio sociale in continuo dialogo col sistema sanitario, attento ai bisogni del territorio. E dopo il Covid e l’alluvione abbiamo intercettato tante fragilità che non conoscevamo. Fragilità diverse, di tipo sanitario, economico e psicologico. Molti anziani soli, privi di una rete parentale o amicale che si erano chiusi in casa, in totale solitudine. Sono aumentate le richieste di servizi e prese in carico. In particolare nell’area della disabilità e nella fascia degli anziani. Tra gli ultra 65enni, in aumento nel distretto e nel territorio regionale. Si calcola che entro il 2035 costituiranno il 29% della popolazione dell’Emilia-Romagna”.
Così Barbara Rossi, assessore al Welfare ed alle Politiche della famiglia del Comune di Forlì, ha tracciato un quadro dei servizi sociali nel territorio locale, aggiornando la platea riunita – sabato pomeriggio – in sala Randi per il convegno “Sanità e welfare: quale futuro in Romagna”: promosso dal gruppo consiliare comunale Centrodestra per Forlì.
Aggiornamenti anche sull’attesa costruzione, con i finanziamenti del Pnrr, della Casa della Salute che sorgerà nella zona dei Portici e si chiamerà “Casa della comunità di Forlì”.
L’assessore Rossi traccia la road map indicata dal direttore del distretto sanitario di Forlì Francesco Sintoni: “Inizio lavori a breve e sarà completata entro il 2025. All’interno della struttura il cittadino troverà anche il Pua (il Punto unico di accesso socio-sanitario, ndr) per verificare i bisogni del paziente e indirizzarlo verso un preciso percorso, per facilitarne l’accesso ai servizi”.
E poi – nel corso del convegno – spazio all’acceso dibattito dedicato al tema della sanità nel quadro delle politiche gestionali di area vasta Romagna.
Davide Minutillo, capogruppo comunale di Centrodestra per Forlì, ha elencato le criticità più volte oggetto anche di suoi interventi sulla stampa o in consiglio comunale: “L’emergenza Pronto soccorso, le liste d’attesa, i tagli ai posti letto ed ai servizi, soprattutto nelle località e nei piccoli comuni del comprensorio forlivese e nelle aree interne a scarsa densità abitativa, la difficile sinergia tra medici di base e sistema ospedaliero e l’annosa carenza dei medici di base e del personale infermieristico rispetto agli organigrammi”.
“C’è una causa a monte delle problematiche vissute dalla collettività, ovvero la costruzione dell’Ausl unica di Romagna. L’assoggettamento a politiche regionali. Proprio nel senso di scelte dettate dalle maggioranze politiche (di sinistra) delle giunte regionali degli ultimi decenni”: è l’accusa di Davide Minutillo, che ha indicato nella battaglia per la creazione della Regione Romagna una via d’uscita a quello che un tempo si chiamava il “centralismo democratico”, una soluzione per rafforzare il modello Romagnolo.
“Forse è arrivato il momento di riproporre una battaglia che altri hanno abbandonato, probabilmente per opportunismo politico o per mera convenienza personale. E, allora, la strada del referendum per la Romagna Regione sarebbe quella unica e necessaria per ridare alla popolazione dei nostri territorio quell’effettiva autonomia che promuoverebbe le virtù, anche economiche, e in sanità, che tutti ci riconoscono”: l’annuncio del capogruppo consiliare di Centrodestra per Forlì, Davide Minutillo.
Un ragionamento che ha trovato una sponda nell’intervento del dottor Germano Pestelli, a lungo primario di medicina riabilitativa all’ospedale di Forlì, da sempre in prima linea per mettere le proprie competenze al servizio delle persone più fragili e impegnato nella organizzazione mondiale della sanità operando nei Paesi più poveri, che ha sostanzialmente avallato l’idea che in ambito sanitario abbiano prevalso le strategie politiche prese in Regione, a Bologna.
“La sinistra ha “rovinato” la sanità romagnola con l’area Vasta – ha detto Pestelli – . Forlì, che aveva meno debiti di Cesena, Rimini e Ravenna, è stata penalizzata in tutto. Si è creato un sistema lontano dalla mia visione di sanità che tiene conto invece dei bisogni delle persone. I servizi andrebbero aumentati e non diminuti, come invece accade oggi. I presidi avvicinati alle persone, nei territori, e non centralizzati, come s’è scelto di fare. Chi abita nei piccoli comuni del comprensorio, come Portico o Tredozio, è oggettivamente penalizzato. Dovremmo invertire i termini e la filosofia del sistema, parlare di servizio sanitario-sociale, prima ancora di servizio socio-sanitario”: ha ribadito Germano Pestelli.
Al centro dell’incontro di sabato pomeriggio la proposta del gruppo comunale Centrodestra per Forlì sulla sanità, vista come “servizio alla persona che offra soluzioni di prossimità, in tempi ragionevoli, e di qualità”, ed i nuovi modelli del welfare di comunità interpretati come “sistema che offre risposte concrete, anche grazie alla rete dei soggetti locali che contribuiscono in modo determinante al benessere del territorio”.
A convegno è intervenuta anche Cristina Ceccato, dottoressa di medicina generale a Forlì, a portare anche il punto di vista della categoria, non senza cenni critici: “Utile per i cittadini trovare medici di base sempre più reperibili, anche con il supporto di collaboratori di studio”.
Il tema della carenza dei medici di medicina generale al centro del dibattito.
“Dopo la chiusura dei piccoli ospedali della Romagna, negli ultimi anni è emersa in tutta la sua drammaticità la questione dell’insufficiente dotazione di personale e la carenza dei medici di famiglia, con il bilancio sempre in passivo nel turnover tra pensionati e nuovi ingressi. Un’altra emergenza che abbiamo segnalato più volte. La nostra attenzione a questi temi è sempre altissima e nel convegno di sabato i cittadini hanno avuto una visione d’insieme delle luci e delle ombre che contraddistinguono la materia”: ha commentato concludento il capogruppo Davide Minutillo.
Al suo fianco anche i colleghi di Centrodestra per Forlì Francesco Lasaponara e Marinella Portolani.
A convegno ha portato i saluti di Forza Italia la deputata azzurra Rosaria Tassinari.