(Sesto Potere) – Forlì – 30 dicembre 2024 – Ieri, in occasione della presentazione dei dati del Cnel (Consiglio nazionale dell’Economia e del Lavoro) sulle politiche sanitarie nel nostro Paese, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, ha fra l’altro dichiarato: “i dati complessivi del sistema sanitario in Italia stanno crollando e sono in costante peggioramento nel nostro paese. La tendenza non solo non si sta invertendo, ma si sta aggravando; la situazione è ulteriormente preoccupante perché mette in luce una profonda assenza consapevolezza da parte del Governo rispetto al problema. Si continuano a dare cifre sui finanziamenti che non corrispondono alla reale misurazione delle risorse necessarie, e il sistema è sempre più in difficoltà. Questi dati devono far capire al Governo che la rotta che sta tracciando sulle politiche sanitarie è sbagliata- conclude il presidente-, va invertita al più presto e su questo l’Emilia-Romagna intende essere in prima fila”.
A stretto giro replica il parlamentare Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna, che in una nota afferma: “Il neo-presidente della Regione Emilia-Romagna Michele De Pascale inizia molto male. Ci aspettavamo un De Pascale più coerente. Dopo aver criticato in campagna elettorale il sistema sanitario regionale promettendo di riformarlo in dieci punti in caso di vittoria, è subito tornato nei ranghi. Invece di occuparsi di risolvere i problemi organizzativi della sanità regionale, in particolare nell’Asl Unica della Romagna, svia l’attenzione contro il Governo ripetendo il falso mantra della sinistra che non ci sono risorse per la sanità. In realtà, l’attuale Governo stanzia le risorse più alte da anni, con il fondo sanitario nazionale che passa da 136,5 miliardi nel 2025 al 141,3miliardi nel 2027, con l’incremento medio annuo dei finanziamenti che supererà il tasso di crescita programmato per la spesa primaria nel Piano di bilancio a medio termine. Tutto quello che si poteva fare è stato fatto”.
“Il vero problema, oggi, sta nella sanità regionale: ne abbiamo denunciato gli enormi sprechi, la pessima organizzazione e la brutta abitudine di nascondere la polvere sotto il tappeto. De Pascale, se ne ha la forza, incominci a tagliare e a riorganizzare, partendo dalla voragine della rete CAU e dal vertice dell’Asl Unica della Romagna: Tiziano Carradori, già in scadenza, da tempo non è più l’uomo giusto al posto giusto. Avrà il neo-presidente il coraggio di riformare le roccaforti conservatrici del Pd regionale? Ne dubitiamo, se teniamo conto della strumentalità con cui De Pascale ha interpretato anche i dati dell’ultima relazione del Cnel in chiave anti-governativa, riportandoli solo parzialmente e quindi travisandone il significato”: ha aggiunto Jacopo Morrone.
“È vero infatti che il Cnel, secondo le agenzie di stampa, afferma che nel 2023 il 7,6% della popolazione ha rinunciato alle cure sanitarie, ma De Pascale scivola quando ne attribuisce la ragione esclusivamente a motivi economici. Il Cnel, infatti, afferma che le rinunce per motivi economici sono praticamente ‘stabili’ tra il 2019 e il 2023, quindi anche durante il governo giallo-rosso, mentre l’incremento di rinunce alle cure sarebbe dovuto alle infinite liste d’attesa cresciute a dismisura anche in Emilia-Romagna, come abbiamo più volte denunciato, e alla difficoltà a raggiungere i luoghi di erogazione dei servizi. E anche in questo caso in Romagna ne sappiamo qualcosa, con i pazienti sbattuti in presidi lontani decine di chilometri dal luogo di residenza per sottoporsi a esami o altre prestazioni”; ha concluso il deputato della Lega Jacopo Morrone.