giovedì, Ottobre 9, 2025
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Rita Peracino, di Forlì, specializzanda in Medicina interna a Milano, è in partenza per 6 mesi per l’Etiopia

(Sesto Potere) – Forlì – 9 ottobre 2025 – Parte il 12 ottobre, Rita Peracino, originaria di Forlì ora specializzanda in Medicina Interna presso l’Università Vita Salute San Raffaele di Milano. Destinazione Wolisso, ospedale dall’Etiopia, dove la attendono sei mesi di lavoro al fianco dei medici ed operatori sanitari locali, all’interno di uno dei progetti di Medici con l’Africa Cuamm.

Rita racconta di aver scoperto dell’esistenza del Cuamm partecipando al Wolisso Project durante il suo quinto anno di medicina. Da lì, tutto è partito ed ora è pronta ad iniziare questa nuova avventura con la stessa destinazione:

«Forse sono un po’ ingenua, perché mi sembra di tornare in un luogo che conosco, ma so che dal 2019 è cambiato molto e soprattutto oggi il mio ruolo è completamente diverso. All’epoca l’esperienza fu per me salvifica: ho incontrato persone che mi hanno ispirata profondamente e che oggi considero veri mentori, sia professionalmente che umanamente. Mi hanno trasmesso un modo di intendere il lavoro che mi ha fatto capire di voler diventare internista».

Negli occhi ha l’emozione di chi porta a compimento una scelta fatta da tempo, dove il Cuamm diventa un mondo nel quale riconoscersi: credere e lavorare per garantire a tutti un accesso equo alle cure è ciò che la motiva.

«Le paure sono poche. La principale è quella di essere talmente entusiasta da rischiare di non calcolare bene le difficoltà. So che dovrò imparare a fare bene il mio lavoro da specializzanda in un contesto nuovo, mettendo in discussione le mie certezze. Ma mi affascina l’idea di praticare il mestiere del medico come un ‘artigiano’, riportando l’attenzione al paziente. Mi aspetto molto anche dal punto di vista umano: condividere questa esperienza con persone che immagino affini, perché chi sceglie un percorso simile probabilmente ha una visione del lavoro vicina alla mia».

«Nella mia valigia non può mancare il cellulare, per restare in contatto con i miei affetti e con chi mi ricarica, e per condividere con i miei genitori questo cammino che in qualche modo hanno seminato in me. E poi, naturalmente, il Kindle per leggere».

L’ospedale di Wolisso, in cui opererà Rita, ha più di 100 posti letto e nel 2023 ha effettuato 63.364 visite ambulatoriali, 8.972 ricoveri, 2.883 parti ed è riferimento per un bacino di utenza di circa 1 milione di persone.

Gli ultimi anni sono stati caratterizzati dagli effetti diretti ed indiretti del conflitto nel nord, in particolare nella regione del Tigrai, che ha devastato una parte del Paese causando forti flussi migratori interni. Tre lunghi anni di pandemia hanno, poi, indebolito un già fragile sistema sanitario e registrato una significativa riduzione dell’accesso agli ospedali. A questo si aggiungono gli effetti della grave crisi globale che stiamo vivendo, i cambiamenti climatici, la speculazione energetica, le tante altre guerre dimenticate. Le conseguenze in Etiopia, come negli altri paesi africani, sono drammatiche: i prezzi dei beni primari e di base sono aumentati in modo vertiginoso, dal costo della farina e del latte a quello del carburante. I sistemi sanitari stanno tornando indietro di 10 anni.

Per Medici con l’Africa Cuamm la sfida è restare accanto alla popolazione africana nelle sue battaglie quotidiane, che diventano ogni giorno sempre più grandi, ed è ancora più importante dare continuità ai progetti e fornire assistenza sanitaria a chi ha più bisogno.

Medici con l’Africa Cuamm

Nata nel 1950, Medici con l’Africa Cuamm è la prima Ong in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo, intervenendo con questo approccio anche in situazioni di emergenza, per garantire servizi di qualità accessibili a tutti. Oggi Medici con l’Africa Cuamm è impegnato in 9 paesi dell’Africa sub-Sahariana (Angola, Costa d’Avorio, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Uganda) con oltre 3.400 operatori sul campo, di cui 247 italiani. Appoggia 21 ospedali e 124 distretti (per attività di sanità pubblica, assistenza materno-infantile, lotta e prevenzione all’Hiv/Aids, alla tubercolosi e alla malaria) 4 scuole per infermieri e ostetriche e una università (in Mozambico).

(Info:  www.mediciconlafrica.org)