(Sesto Potere) – Forlì – 26 maggio 2025 – Grande partecipazione nei giorni scorsi al Bar del Campus universitario di Forlì per il dibattito pubblico “Essere Italiani Oggi”, organizzato da rinnoviAmo Forlì. Un’occasione di confronto aperto in vista del referendum dell’8 e 9 giugno, che propone di ridurre da dieci a cinque anni il periodo di residenza per poter presentare domanda di cittadinanza italiana da parte degli stranieri.
Il sociologo Dott. Federico Rossi ha avviato il dibattito riflettendo sulle modalità attuali di acquisto della cittadinanza e le loro ragioni storiche, confrontandole con le esperienze di altri paesi europei e con le proposte provenienti dalla politica che si sono avvicendate nel corso degli ultimi anni: ius soli temperato, ius culturae e ius scholae.
L’avvocata Mbete Nzati che ha riportato gli altri requisiti per l’acquisto della cittadinanza per residenza (che deve essere legale, continuativa e ininterrotta), quali il reddito, la conoscenza approfondita della lingua italiana, l’assenza di precedenti penali sia in Italia che nei paesi di origine, oltre al pagamento del contributo pari a 250 euro.

Andrea Ansalone, attivista di +Europa e promotore del Comitato forlivese per il Referendum Cittadinanza ha evidenziato l’importanza dello strumento referendario e ha dichiarato: “Il 73° Referendum abrogativo è il 73° impegno delle comunità civili di aiutare la politica parlamentare a uscire dall’immobilismo e fare le riforme necessarie a qualsiasi paese voglia , per essere banali, aumentare il PIL e il benessere, ed uscire da stagnazione o recessione”.
Spazio anche alle tante testimonianze di cittadine e cittadini di origine straniera, che hanno raccontato le proprie esperienze, mostrando le concrete difficoltà e lungaggini del percorso di riconoscimento della cittadinanza italiana.
Al termine della serata, Rinnoviamo Forlì ha ufficializzato il proprio sostegno al Sì, sottolineando la necessità di aggiornare i criteri di accesso alla cittadinanza italiana. «Il referendum permette di riconoscere ciò che molti cittadini stranieri già sentono e vivono: una profonda appartenenza al Paese nel quale hanno trasferito o formato la propria famiglia, fondato un’impresa, creato nuovi rapporti e tradizioni. È un passo fondamentale per garantire una vera inclusione delle persone straniere, specialmente dei minori, nella nostra comunità cittadina» ha concluso la Segretaria di rinnoviAmo e organizzatrice della serata Avv. Elisa Zecchini.
