(Sesto Potere) – Forlì – 5 settembre 2024 – Il 20 agosto scorso molti agricoltori romagnoli hanno scoperto che le richieste di rimborso
presentate al fondo AgriCat per i danni alle produzioni vegetali causati dall’alluvione del 2023 in Romagna sono state stato respinte, o peggio, si sono visti riconoscere rimborsi irrisori.
A fronte della pressione degli imprenditori, è stato indetto per la giornata del 3 settembre scorso un incontro nel quale si è deciso di deciso di sospendere l’efficacia dei provvedimenti notificati agli imprenditori e Agricat appare essersi impegnata ad istituire un tavolo tecnico permanente “che affronterà in tempi rapidi tutte le problematiche che hanno impedito finora il completamento delle istruttorie e la liquidazione degli indennizzi, attivandosi per una semplificazione delle procedure e una maggiore trasparenza nelle comunicazioni” così
sostiene il Fondo in un comunicato stampa.
Rinnoviamo Forlì – per bocca del suo portavoce Michele Fiumi – dichiara che “è sconcertante il livello di pressapochismo dimostrato finora nell’istruttoria delle domande di rimborso e nella loro liquidazione, con l’ulteriore beffa dell’istituzione, ad istruttoria conclusa, del tavolo tecnico per risolvere problemi che avrebbero dovuto essere affrontati già in fase di elaborazione delle procedure necessarie all’erogazione dei ristori. Agricat e il governo dovevano accorgersi prima di questo problema istruttorio delle pratiche ”.
“Altrettanto inefficace e farraginoso però – aggiunge Rinnoviamo Forlì – è il sistema adottato dalla Regione Emilia-Romagna per il ristoro dei danni alle produzioni apistiche e zootecniche, nonché alle strutture agricole aziendali e alle infrastrutture interaziendali agricole riconosciuti con l’art. 12 della l. 100/2023”.
“La nuova Giunta Regionale che si instaurerà a seguito delle prossime elezioni dovrà farsi portavoce delle istanze dei nostri agricoltori presso il Ministero e il Fondo Agricat e per quanto riguarda i ristori della legge 100 ridurre le burocrazie regionali per sbloccare quanto prima la situazione: è impossibile richiedere a una piccola impresa agricola una quantità di burocrazia che metterebbe in ginocchio una multinazionale per vedersi poi forse riconoscere a distanza di anni pochi spiccioli a fronti di migliaia di euro di danni”: prosegue il portavoce Fiumi.
“In Romagna il comparto agricolo è un settore strategico, nonchè il più sensibile al cambiamento climatico in quanto è il primo a patire l’impetuosità eventi metereologici intensi. Il tema è di primo piano nella nostra agenda, e comunicheremo nei prossimi giorni a tutte le
associazioni di categoria del comparto la nostra intenzione di predisporre un incontro con il candidato alla Presidenza della Regione Michele De Pascale e farci garanti degli impegni presi nei confronti del mondo dell’agricoltura” conclude Michele Fiumi.
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