(Sesto Potere) – Rimini – 22 dicembre 2025 – È stato assegnato a EducAid e Salesiani Don Bosco Rimini – due realtà che incarnano i valori dell’altruismo, della solidarietà e dell’impegno educativo dentro e fuori dai confini cittadini – il Sigismondo d’oro 2025, il massimo riconoscimento civico attribuito ai riminesi che abbiano onorato, con la propria attività, la città.
Una cerimonia – svoltasi sabato pomeriggio al Teatro Amintore Galli – che in questa edizione ha rinnovato la sua tradizionale formula, ospitando in apertura l’intervento della scrittrice, giornalista e umorista Lia Celi.
A seguire un emozionante momento dedicato alla memoria delle persone di Rimini o legate in qualche modo alla città, che ci hanno lasciato nel corso di quest’anno: un’occasione per sottolineare lo spirito di comunità, filo rosso del Sigismondo 2025, più volte evocato dal Sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad nel suo tradizionale saluto di fine anno.
Alla vicesindaca Chiara Bellini e alla presidente del consiglio comunale Giulia Corazzi è spettata la lettura delle biografie e delle motivazioni del Sigismondo d’oro.
A ricevere il riconoscimento per EducAid, Ivo Giuseppe Pazzagli, presidente dell’organizzazione non governativa attiva dal 2000 nei settori dell’inclusione sociale e dell’educazione inclusiva a livello internazionale, insieme al direttore Riccardo Sirri. Per i Salesiani Don Bosco Rimini, presenza storica e vitale nel tessuto sociale della città, sul palco sono saliti don Roberto Dal Molin e don Giuseppe Roberto Smeriglio, rispettivamente superiore dei Salesiani di Lombardia ed Emilia Romagna e direttore dell’Opera Salesiana di Rimini.
In chiusura un momento musicale dedicato a tutti i riminesi, con l’esecuzione di E se domani, un grande classico della musica italiana scritto sessant’anni fa dal riminese Carlo Alberto Rossi, Sigismondo d’oro nel 1994. Ad interpretare questa celebre canzone, così come gli altri brani che hanno accompagnato la serata, un ensemble composto da Sara Mascella alla voce, Claudia Mancini al violino, Luca Zangheri al violoncello e Mattia Guerra agli arrangiamenti e tastiera.
A loro è spettato anche il compito di aprire la serata sulle note de ‘La sera dei miracoli’.
In conclusione, nel saluto di fine anno del sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad ha dedicato un passaggio alla rinascita della città dopo la fine della seconda guerra mondiale: “Nel dopoguerra, Rimini ha ricostruito sé stessa, dando un contributo decisivo alla democrazia e alla libertà del Paese attraverso il turismo. Sì, proprio così. Siamo stati quelli che, con il loro sorriso e la loro fatica, hanno permesso a milioni di persone di godere di un diritto nuovo, il tempo libero, che in precedenza era garantito solo a pochi. E, a differenza di quelli che dicono che siamo solo ‘venditori d’ombra’ non capendo nulla del nostro vero miracolo, nella realtà abbiamo messo a disposizione vacanze, giorni, notti, spazi di libertà inconsueti, ma che hanno aperto una breccia in cui poi si è infilato il resto del Paese, crescendo in civiltà e democrazia.
Questo siamo stati e soprattutto questo vogliamo sia il nostro futuro: quel sapore di libertà che nessuno può toglierci di dosso.”

