martedì, Giugno 10, 2025
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Referendum, Monti (Pd): “Non faremo passi indietro, ripartiamo dai cittadini che hanno partecipato”

(Sesto Potere) – Forlì – 10 giugno 2025 – “Ci troviamo oggi all’indomani di un referendum che non ha raggiunto il quorum. Non possiamo e non dobbiamo nasconderci dietro un dito: la difficoltà nel raggiungere la soglia di partecipazione era un dato noto, forse scontato, e questo, ancora una volta, ci mette di fronte a una realtà ineludibile. La disaffezione verso la politica è diventata il primo e cruciale problema della nostra democrazia. Come partito politico, non possiamo permetterci di ignorare questa emergenza; al contrario, è nostro dovere primario affrontarla con serietà e determinazione”, afferma Enrico Monti, segretario territoriale del Pd forlivese.

“È però a dir poco scandaloso che, chi oggi detiene le redini del Governo, non solo non si ponga questo problema, ma addirittura incoraggi apertamente il disimpegno. Questo atteggiamento rivela una profonda mancanza di rispetto da parte di questa destra nei confronti degli elettori, delle istituzioni e, in ultima analisi, anche dei cittadini stessi. Un Governo che non si preoccupa della partecipazione democratica è un Governo che ha smarrito il senso del proprio mandato”, prosegue il segretario dem.

“Ma non lasciamoci ingannare dalla retorica trionfalistica di chi oggi esulta. I temi trattati in questo referendum – il lavoro, i diritti – sono e rimarranno assolutamente cruciali, quali capisaldi della nostra azione democratica: lo ha dimostrato anche la partecipazione dei fuori sede, in gran parte giovani studenti. Se la destra oggi celebra, noi non possiamo dimenticare i quasi 15 milioni di elettori che hanno comunque partecipato, compresi i voti dall’estero. Questi cittadini vanno rispettati ed ascoltati. La loro partecipazione è significativa, un dato che supera la somma dei voti di tutti i partiti che hanno sostenuto il Governo Meloni alle ultime elezioni politiche – chiarisce Monti -. Per questo non si possono avere dubbi sull’esistenza di un elettorato attento e desideroso di cambiamento, anche a livello locale, che merita di essere ascoltato e compreso e non possiamo permetterci di ignorare queste voci. Dal canto nostro, non faremo passi indietro. È giunto il momento di elaborare una visione di governo opposta a quella della destra, un’alternativa che ponga al centro il lavoro e la totalità dei suoi diritti, il superamento della precarietà diffusa e la questione fondamentale dei redditi familiari e dei salari, temi di cui si discute con eccessiva superficialità e scarsa attenzione. Parallelamente, riaffermeremo con vigore un principio cardine di civiltà: chi nasce e cresce in Italia deve godere pienamente della cittadinanza italiana”.

“Dobbiamo forgiare una risposta propositiva, insieme alle forze politiche e sociali con le quali abbiamo condiviso i temi in questi mesi, che non solo accolga le richieste dei cittadini che hanno partecipato ieri e di quanti continuano a riporre fiducia, ma anche di coloro che, ormai delusi o non convinti dai quesiti, hanno preferito non votare, pur attendendosi un’alternativa solida a questa destra, che invece si dimostra assente ogni volta che si affrontano i temi dei diritti, del lavoro e della dignità individuale”, conclude.