martedì, Gennaio 21, 2025
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Ravenna, le centrali cooperative plaudono all’adeguamento delle tariffe minime del facchinaggio

(Sesto Potere) – Ravenna – 21 gennaio 2025 – — Le centrali cooperative della provincia di Ravenna – Legacoop Romagna, Confcooperative Romagna e AGCI – salutano positivamente l’accordo tra le associazioni d’impresa e i sindacati, presso il tavolo dell’Osservatorio del Facchinaggio di Ravenna del 14 gennaio scorso, che individua per il 2025 le Tariffe minime per i lavori di facchinaggio.

L’accordo è stato raggiunto anche grazie alla funzione di indirizzo e promozione svolta dalla Prefettura di Ravenna, nella persona del dott. Castrese De Rosa prima e quindi del dott. Raffaele Ricciardi, che gli è succeduto.

Tali tariffe, valevoli per tutto l’anno 2025, sono adeguate all’indice Istat all’1,3%, pari ad euro 24,88 per le tariffe in economia, e prevedono un incremento dell’1,3 % per le tariffe a cottimo.

Le centrali cooperative evidenziano come tali tariffe orientative, convenute sulla base dell’andamento dei costi aziendali e del lavoro, hanno da sempre rappresentato per questo territorio un presidio di legalità a tutela dei lavoratori e dei soggetti più deboli sul mercato. Grazie a queste, infatti, si possono evidenziare, per contrasto, possibili comportamenti scorretti. La determinazione di queste tariffe, remunerative rispetto al costo minimo del lavoro e della sicurezza, può agevolare e responsabilizzare i committenti e orientare l’attività di vigilanza sugli appalti “sottocosto”.

Nonostante l’impegno delle istituzioni nel contrastare le illegalità, in questo settore continuano a sussistere amplissime sacche di irregolarità e sfruttamento delle persone e del loro lavoro, anche nel nostro territorio.

Il forte timore espresso dalle Centrali è che proliferino ulteriormente imprese che non rispettino le regole a discapito, in primo luogo, di una giusta retribuzione e dei presidi di sicurezza per i lavoratori.

Tale accordo rappresenta un patto tra le forze economiche, il lavoro e le istituzioni per tenere alta la coesione sociale e disincentivare fenomeni distorsivi della corretta ed equa attività d’impresa.