(Sesto Potere) – Ravenna – 5 luflio 2025 – Cinquant’anni di gusto, cultura del vino e profondo legame con il territorio: la Cà de Vèn, storica istituzione enogastronomica nel cuore di Ravenna, ha celebrato il suo anniversario d’attività con una cerimonia che ha reso omaggio al glorioso passato del locale e al ruolo centrale ricoperto nella valorizzazione dei vini di Romagna, ieri, oggi e domani.
L’evento si è svolto nello storico Palazzo Rasponi, sede del locale sin dalla sua apertura nel 1975, e ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti delle istituzioni locali e del mondo vitivinicolo, tra cui: Alessandro Barattoni, Sindaco di Ravenna, Alessio Mammi, Assessore all’Agricoltura e Agroalimentare della Regione Emilia-Romagna, Roberto Monti, Presidente del Consorzio Vini di Romagna, Giordano Zinzani, Primo Tribuno del Tribunato di Romagna.
La Cà de Vèn è una delle due enoteche storiche ancora attive del Consorzio Vini di Romagna, insieme alla Cà de Bè di Bertinoro. Fin dalla nascita del sistema delle “case del vino” negli anni ’60 – ideato dal Consorzio e dal Tribunato di Romagna, sotto l’impulso di Alteo Dolcini – il locale ha avuto il compito di promuovere la cultura delle denominazioni DOC e IGT romagnole attraverso degustazioni, cene tematiche, masterclass e concorsi. Tra le iniziative più apprezzate, spiccano le celebri “Cene Vino del Tribuno” che, da oltre un decennio, continuano a coinvolgere un pubblico sempre più curioso e appassionato.
La storia dell’edificio che ospita la Cà de Vèn affonda le radici nella fine del 1300, quando l’area era occupata da un intricato reticolo di viuzze medievali attorno alla chiesa di San Francesco, la cui piazza antistante fu realizzata solo nel 1679. In origine, l’edificio era la residenza della nobile famiglia Rasponi. Dopo numerosi passaggi di proprietà, nel 1704 divenne l’Osteria della Corona, per poi trasformarsi nel 1877 nella Drogheria Bellenghi, la bottega più caratteristica e fornita della città.

Gli arredi ancora oggi perfettamente conservati, assieme alle decorazioni delle volte e alla suddivisione interna dei locali, risalgono a consistenti interventi strutturali realizzati tra il 1850 e il 1880, dall’allora proprietario Giuseppe Bellenghi. Il restauro più recente, del 2008, ha incluso una serie di interventi rilevanti: dalla realizzazione della cucina attrezzata all’installazione dell’impianto di climatizzazione – aggiornato proprio in questi giorni – per garantire ambienti sempre confortevoli e in linea con le esigenze contemporanee.
Il locale conserva ancora oggi un’atmosfera intrisa di storia, resa ancora più suggestiva dal cortile interno vetrato, una delle sale più apprezzate dalla clientela, che presto sarà oggetto di un intervento di valorizzazione e miglioramento. Perché le manutenzioni in un palazzo storico non finiscono mai! Durante la pandemia, l’apertura di un dehor laterale ha permesso di mantenere viva la convivialità anche all’aperto.
Oggi la Cà de Vèn si conferma punto di riferimento imprescindibile per chi cerca la qualità nella cucina locale e nei vini del territorio, restando un luogo capace di raccontare la Romagna con autenticità, eleganza e passione.
Dichiarazione del Presidente Monti: «Il Consorzio si propone di continuare a comunicare in modo efficace il valore e la qualità dei vini romagnoli DOP e IGP, promuovendo la consapevolezza della grande tradizione e della contemporaneità che caratterizzano le principali tipologie del territorio: Sangiovese, Albana e Trebbiano. Allo stesso tempo, intende favorire l’apertura alla conoscenza di un panorama enologico più ampio e variegato, che comprende ottimi vini prodotti anche da vitigni autoctoni e internazionali. Le enoteche del Consorzio, e in particolare la Cà de Vèn di Ravenna, rappresentano un’opportunità unica per dialogare direttamente con il pubblico, offrendo un ambiente accogliente e un servizio di ottima professionalità. Il rafforzamento del posizionamento dei vini romagnoli sullo scenario globale è nella mission del Consorzio e si integra perfettamente nell’attività di questa enoteca. Proprio in luoghi come questo, peraltro in una città ricca di storia e di turismo internazionale, il consumatore può apprezzare le peculiarità enologiche della Romagna, in abbinamento ai piatti eccellenti della nostra cucina. Ad altri 50 anni di attività!»
Dichiarazione del Sindaco di Ravenna Barattoni: «Per me, come per tante e tanti ravennati, la Cà de Vèn non è solo un ristorante-enoteca, un bellissimo spazio in cui gustare le prelibatezze locali, ma un luogo dell’anima: sale affrescate e decorate che restituiscono l’accoglienza e la storia della nostra splendida città. In questi 50 anni Ravenna è cambiata moltissimo, ha affrontato tante sfide e momenti difficili, così come ha saputo cogliere grandi opportunità. Oggi, infatti, non esistono guide in tutte le lingue del mondo che non citino questo luogo, una sorta di biglietto da visita enogastronomico per i tanti turisti che visitano Ravenna e che hanno modo di apprezzarla anche a tavola. Negli ultimi anni la possibilità di aprirsi all’esterno ha inoltre permesso a tanti di vivere un’esperienza nuova in uno degli scorci più belli di tutta la città. La Cà de Vèn, oggi, è un’idea di tradizione proiettata al futuro che rispecchia lo spirito e la determinazione della nostra città, che guarda al domani con fiducia, ma con la consapevolezza della propria storia millenaria e di essersi sempre saputa rialzare davanti alle complicazioni. Grazie per quello che questa gestione ha saputo produrre, nella speranza di poter festeggiare insieme nuovi traguardi e i riconoscimenti che verranno».
Dichiarazione dell’Assessore regionale Mammi: «Il vino fa parte dell’identità del nostro territorio, delle imprese e dei consorzi di produttori, dall’Emilia alla Romagna: da quelli conosciuti e venduti in tutto il mondo con volumi importantissimi, alle bottiglie più di nicchia, nate dalla voglia dei piccoli produttori di sperimentare e innovare e che si stanno affermando con successo sul mercato. Il nostro compito è contemperare questi aspetti e tenerli insieme, per valorizzare l’identità culturale del vino, profondamente legata al nostro territorio. In questa fase complessa, dovuta all’incertezza dei dazi che colpiscono senza una ragione oggettiva i prodotti di maggior qualità e frenano le economie, la migliore arma di difesa è l’azione: siamo appena tornati da New York per un’importante missione volta a promuovere il food&wine dell’Emilia-Romagna per continuare a promuovere i nostri prodotti in tutto il mondo. Negli ultimi 5 anni abbiamo messo a disposizione circa 100 milioni di euro per il vino. Nel 2025 impiegheremo altri 21 milioni di euro, attraverso investimenti per le cantine, ristrutturazione dei vigneti, promozione nazionale, europea e verso paesi extra Europa, oltre ai bandi sugli investimenti per le imprese agricole e agroalimentari per un valore superiore ai 105 milioni di euro. Stiamo lavorando con produttori, cantine e consorzi per nuove strategie di promozione e difesa e per far sentire la nostra voce in Europa, dare forza ai nostri vini, per un mercato giusto, attento alla reciprocità sull’export e capace di rispondere anche sul piano della difesa fitosanitaria, senza la quale metteremmo a serio rischio le produzioni».