(Sesto Potere) – Ravenna – 13 novembre 2025 – Un dono di Natale anticipato: è quello che ha ricevuto – nella giornata di ieri – il reparto di Ginecologia ed Ostetricia dell’Ospedale “Santa Maria delle Croci” di Ravenna. Lo staff del dott. Francesco Catania, infatti, ha “scartato” e presentato alla cittadinanza il nuovo macchinario donato dall’Istituto Oncologico Romagnolo, un ecografo di ultimissima generazione del valore di 126.000 euro.
La strumentazione di alta precisione sarà in grado di identificare anche lesioni microscopiche per intercettare neoplasie che solitamente, almeno nelle fasi iniziali e dunque più curabili, raramente danno segno di sé: quelle, ovvero, che colpiscono ovaio, endometrio e cervice uterina.
Tali patologie, che ricadono sotto la categoria di tumori ginecologici, colpiscono ogni anno circa 1.500 donne in Emilia-Romagna: se individuati con ritardo richiedono un percorso di cura più invasivo e demolitivo, con un forte impatto sulla qualità di vita della paziente che ne soffre, oltre a presentare percentuali di sopravvivenza minori.
Sono circa 5.000 le diagnosi tardive di carcinoma ovarico che avvengono ogni anno in Italia, condizione in cui la sopravvivenza a 5 anni risulta appena del 43%. Il dato sale fino al 90% e oltre, al contrario, laddove l’identificazione arrivi nelle fasi più primitive.
L’oncologia, d’altronde, non è l’unico ambito su cui l’ecografo potrà fare la differenza, ricoprendo un ruolo determinante nel far pendere la bilancia dalla parte della salute e della vita. Il macchinario in questione sarà infatti utilizzato per lo studio del cuore fetale, contribuendo ulteriormente a diagnosticare in fase prenatale le cardiopatie congenite, ottimizzando così il percorso di nascita ed il management delle gravidanze in presenza di tali patologie.
Per questo la sede IOR di Ravenna ha dedicato tutte le proprie iniziative di fine 2024 e inizio 2025 proprio al sostegno dell’acquisto di un macchinario sicuramente molto costoso, ma altrettanto performante in termini di precisione, maneggevolezza per lo staff e chiarezza delle immagini. L’evento principale di questa campagna è stato sicuramente il “Charity Dinner IOR” di Ravenna, che lo scorso anno si è tenuto il 21 novembre alla “Sala delle Rose” del Ristorante “La Campaza”.
La cena di raccolta fondi ha messo a sedere 131 persone, per un incasso di circa 17.000 euro cui hanno contribuito anche diversi sponsor come Vivai Landi, Rosetti Marino Spa, Forlini Ottica, Conad Cesarea Ravenna, ABR Impianti CNA, Confartigianato e Confesercenti. A proposito di aziende amiche che hanno messo l’ecografo da donare al dott. Catania quale prerogativa imprescindibile per il benessere del territorio in cui operano, sono senz’altro da citare inoltre Arcobaleno Spac e La BCC Ravennate, Forlivese e Imolese, con donazioni rispettivamente di 30.000 e 20.000 euro.
«Quando l’obiettivo è tanto ambizioso è normale che, per raggiungerlo, occorra un grande lavoro di squadra – ha spiegato nel corso della cerimonia il Vicepresidente IOR, Mario Pretolani, storico consigliere di riferimento dell’Istituto su Ravenna – ma in questo senso abbiamo trovato come sempre un grande riscontro da parte del territorio, sia per quel che riguarda la sensibilità dei singoli sia dal punto di vista delle partnership con le realtà imprenditoriali. Il fatto di inaugurare questa donazione a meno di un anno dal “calcio d’inizio” della raccolta, ovvero il “Charity Dinner IOR” di Ravenna 2024, è un bel segnale: da una parte dimostra quanto sia stato naturale trovare persone che hanno considerato di primaria importanza il macchinario per la salute delle donne, dall’altra conferma la capacità di portare a termine i progetti in tempi brevi da parte dell’Istituto. Secondo me è molto importante sottolineare quest’ultimo aspetto, perché è poi quello che fa la differenza nel rapporto di fiducia che si è instaurato tra la nostra organizzazione non-profit e il popolo della Romagna: una fiducia basata su valori comuni quali concretezza, trasparenza e affidabilità. Se vogliamo si tratta anche della miglior pubblicità per il nostro prossimo “Charity Dinner”, in programma giovedì 20 novembre dalle ore 20 al Grand Hotel Mattei. Questa volta il tema della serata sarà il sostegno delle famiglie che affrontano le fasi terminali della malattia di un proprio caro tramite il servizio d’assistenza domiciliare fornito dalle nostre OSS qualificate: una possibilità che vorremmo estendere a quante più persone possibili sul nostro territorio e di cui c’è un’esigenza tangibile. Solo nel 2024, solo nella nostra provincia, le nostre operatrici hanno infatti seguito 109 pazienti direttamente presso la loro abitazione, per un totale di circa 1.500 accessi. Si tratta di un’opera doppiamente importante, per garantire dignità e igiene a chi soffre e sollievo e conforto al famigliare, in modo che non senta sulle proprie spalle l’intero peso di una malattia terminale di un proprio caro. Sono sicuro che anche quest’anno il territorio di Ravenna saprà rispondere presente per una causa che, purtroppo, tocca tanti di noi».
«Con profonda gratitudine desidero condividere con la comunità un momento di grande significato per la nostra Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Ravenna: la donazione di un ecografo di altissima qualità, che rappresenta un salto tecnologico fondamentale per la nostra attività clinica e diagnostica – ha aggiunto il dott. Francesco Catania, responsabile del reparto – questo strumento all’avanguardia ci consentirà di potenziare in modo significativo la nostra capacità di diagnosi precoce. In ambito ginecologico, sarà possibile individuare tumori in fase iniziale, migliorando le prospettive di cura e sopravvivenza per molte donne. In ambito ostetrico, l’ecografo ci permetterà di rilevare con maggiore precisione e tempestività eventuali malformazioni cardiache fetali, offrendo così alle famiglie percorsi assistenziali più mirati e sicuri. In un periodo storico in cui le difficoltà nel reperire fondi sono ben note, questo gesto assume un valore ancora più profondo. È un riconoscimento concreto dell’impegno quotidiano dei nostri professionisti e della qualità del lavoro svolto all’interno dell’Azienda USL della Romagna. Un sistema che, nonostante le sfide, continua a garantire standard elevati di assistenza e innovazione. A nome mio e di tutta l’équipe, esprimo un sentito ringraziamento a chi ha reso possibile questa donazione. È anche grazie a gesti come questo che possiamo continuare a prenderci cura delle persone con competenza, umanità e strumenti sempre più efficaci».
«L’intervento de La BCC Ravennate, Forlivese e Imolese a sostegno dell’U.O. di Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna vuole testimoniare ancora una volta l’impegno del nostro Istituto a sostegno della comunità e del territorio in un settore estremamente significativo come quello sanitario”, ha aggiunto Walter Morfino, Presidente del Comitato Locale de La BCC Ravennate, Forlivese e Imolese, che come detto ha contribuito all’acquisto del macchinario con un contributo di 20.000 euro; mentre, secondo Marco Rontini, Presidente Arcobaleno Soc. per Azioni Consortile, realtà che ha donato 30.000 euro per il macchinario, «celebriamo un momento molto significativo. La donazione di questo ecografo di alta fascia all’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale “Santa Maria delle Croci” è un atto di profonda fiducia e speranza nel futuro del nostro territorio. Questa tecnologia rappresenta un passo avanti straordinario nella cura delle donne e dei nascituri. Permetterà di effettuare diagnosi più precise e precoci, offrendo una serenità e una sicurezza che solo la scienza e la tecnologia, unite alla professionalità del personale medico, possono dare. Arcobaleno Spac crede fermamente che “investire nella salute” sia l’attività più importante che una comunità possa fare. È un investimento in vite, in famiglie e nel futuro della nostra società. Desidero ringraziare di cuore tutti coloro che hanno reso possibile questa donazione: in primis lo IOR e a seguire chi la metterà a frutto, ovvero l’Amministrazione dell’Ospedale, il Primario e tutta l’equipe medica e infermieristica che, con il loro lavoro e la loro dedizione, rendono il “Santa Maria delle Croci” un luogo di eccellenza. Siete voi il cuore pulsante di questa struttura e la ragione per cui donare ha un senso profondo. Spero che questo strumento possa essere di grande aiuto e porti benefici a innumerevoli famiglie».

