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Ravenna, cerimonia di cittadinanza per 14 ragazzi e ragazze nati in Italia da genitori stranieri

(Sesto Potere) – Ravenna – 2 ottobre 2025 – Nuovo appuntamento ieri pomeriggio in municipio a Ravenna con la cerimonia , dedicata ai giovani nati in Italia da genitori stranieri che, con il compimento della maggiore età, hanno ottenuto la cittadinanza italiana ai sensi dell’articolo 4 della Legge 91/1992.

Da quando Alessandro Barattoni è stato eletto sindaco si è trattato della prima volta che l’iniziativa, diventata ormai una consuetudine, è stata riproposta. Insieme a lui, ad accogliere nella sala preconsiliare del municipio quattordici nuovi cittadini e cittadine italiani, l’assessora alle Politiche giovanili Hiba Alif e il Prefetto di Ravenna, Raffaele Ricciardi.

I giovani, sette ragazze e altrettanti ragazzi, figli di persone provenienti da continenti differenti, sono nati in Italia, hanno compiuto 18 anni, non sono mai espatriati e hanno presentato richiesta di cittadinanza italiana prima dei 19 anni.

Durante la cerimonia hanno ricevuto in dono una copia della Costituzione della Repubblica italiana, una bandiera dell’Italia e una bandiera dell’Europa.

“È con grande emozione – ha osservato il sindaco di Ravenna, Alessandro Barattoni (nella foto) – che oggi ho incontrato ragazzi e ragazze a cui, per diciotto anni, è stato negato il diritto di essere cittadini e cittadine italiani, cittadini e cittadine di Ravenna nel senso giuridico del termine. La cittadinanza è anche una questione sostanziale e in 18 anni questi giovani hanno frequentato scuole, spazi sportivi e quartieri della città. Per questo la giornata di oggi è stata anche l’occasione per confrontarsi sul presente e sul futuro di Ravenna. Trovo che la legge sulla cittadinanza sia profondamente ingiusta e che chi nasce nel nostro Paese debba essere italiano fin dal primo giorno. Credo infatti che una comunità sia forte quando tutti i suoi membri possono contribuire pienamente alla sua crescita: una democrazia è sana quando non lascia indietro nessuno, crea opportunità diffuse e permette a quanti più ragazzi e ragazze di esprimere al meglio le proprie potenzialità. A Ravenna vivono moltissimi under 18 senza cittadinanza italiana e tanti sono nati qui. Non sono numeri: sono i volti che incontriamo ogni giorno e a cui dobbiamo una piena partecipazione alla vita della città”.