(Sesto Potere) – Bologna 19 giugno 2025 – “Del rapporto annuale di Banca d’Italia sull’economia dell’Emilia-Romagna emerge un dato che ci preoccupa. E non è soltanto l’incremento del prodotto di appena lo 0,4%, pressoché allineato alla crescita del Nord Est, ma inferiore a quello del Paese. Ci preoccupano la flessione generalizzata nell’industria, e in particolare nell’industria manifatturiera, e il calo in produzione e fatturati di settori storicamente rilevanti per la nostra economia regionale: come la meccanica. I segni meno sono condizionati certamente dalla debolezza perdurante della domanda estera causa le tante guerre in atto e dalle incertezze che caratterizzano il quadro macroeconomico internazionale soprattutto in materia di energia e dazi”: così Tullia Bevilacqua, segretario regionale Emilia-Romagna di Ugl.
“Come sindacato siamo abituati a leggere le statistiche con realismo e con un pessimismo di fondo che ci aiuta a tenere i piedi per terra. Comprendiamo la lettura positiva dei dati che ci offre il vicepresidente regionale Colla, che evidenzia la buona performance dell’Emilia-Romagna in materia di spesa primaria in rapporto alla popolazione, di innovazione, digitalizzazione, ricerca scientifica ed efficacia del trasferimento tecnologico alle imprese, ma ovviamente non basta per arginare i primi segnali di un rallentamento della crescita”: aggiunge Tullia Bevilacqua.
“Il rapporto di Bankitalia ci ricorda che nel 2024 l’attività economica in Emilia-Romagna è rimasta debole e che dopo il significativo contributo fornito al valore aggiunto degli ultimi due decenni il settore industriale ha evidenziato una preoccupante flessione. E questa contingenza di tensioni geopolitiche, guerre e sfide a colpi di dazi non ci aiuta. Visto che l’Emilia-Romagna è particolarmente esposta al mercato estero e dopo la Lombardia è la seconda regione italiana esportatrice nei confronti del mercato americano esposta, secondo le stesse analisi di Banca d’Italia, per oltre il 12%”: ricorda ancora il segretario regionale di Ugl Emilia-Romagna.
“Tocca alla politica nazionale e regionale attivarsi per aprire alla nostra produzione interna nuovi mercati esteri visto che, secondo gli analisti, anche le prospettive per il 2025 sono incerte e non possiamo certo aspettarci un’inversione di tendenza a breve termine. Aggiungerei anche che è sempre più necessario attivarsi per contrastare due problemi endemici della società italiana, e che riguardano anche l’Emilia-Romagna, la denatalità e la cosiddetta “fuga dei cervelli”. Senza nuovi nati e migliori professionalità da spendere nel mercato del lavoro e dell’economia non c’è futuro”: conclude il segretario regionale Emilia-Romagna di Ugl, Tullia Bevilacqua.