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Progetti del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena con le università di Parma e Modena/Reggio Emilia

(Sesto Potere) – Modena – 11 dicembre 2024 – I prossimi mesi saranno decisivi per definire le modalità di applicazione del Regolamento 2024/1143 sulle Indicazioni geografiche a livello sia europeo che nazionale. Il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena si prepara ad affrontare il futuro nell’era della sostenibilità aprendo un dibattito che coinvolge sia in ambito accademico che imprenditoriale in attesa della seconda Conferenza sulle Prospettive Globali delle Indicazioni Geografiche in programma a Roma dal 18 al 21 febbraio organizzato da Qualivita, FAO e dal Ministero italiano dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf), insieme a partner internazionali.
 
Durante l’incontro, tenutosi presso la Camera di Commercio di Modena e organizzato dal Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena, il professor Stefano Magagnoli e la dottoressa Stefania Portioli hanno presentato il “Progetto Sostenibilità”, portato avanti con l’Universita degli Studi di Parma, mentre la professoressa Caterina Durante ha presentato il “Progetto Autenticità”, sviluppato con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.  
 
L’incontro, moderato da Federico Desimoni, Direttore del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena, ha avuto l’obiettivo di promuovere il confronto tra Università e attori del sistema e di stimolare soluzioni su tematiche di interesse per il settore dell’Aceto Balsamico di Modena IGP ed ha offerto numerosi spunti di riflessione sui temi della sostenibilità e dell’autenticità declinate nel settore dell’Aceto Balsamico di Modena IGP. 
 
Numerosi i produttori presenti e tra le Istituzioni modenesi ha portato il saluto la Vice Sindaca di Modena Francesca Maletti che ha dichiarato: “Studiare, innovare, confrontarsi per essere sempre più efficaci e sostenibili, questo è quello sta facendo il Consorzio dell’Aceto Balsamico di Modena con l’Università di Parma, Modena e Reggio Emilia, proprio per mantenere un prodotto di qualità, ma anche una sostenibilità da un punto di vista economico. L’Aceto Balsamico di Modena IGP è definito da molti un prodotto di nicchia, ma qui ci sono grandi produttori che hanno fatto grandi investimenti e c’è bisogno di sostenibilità e di mantenere molti posti di lavoro. Grazie per portare Modena nel mondo”.
 
“Stiamo vivendo un momento importante – sottolinea il Direttore Federico Desimoni – un cambio d’epoca e di paradigma perché il nuovo regolamento europeo a tutela delle DOP e IGP propone il tema della sostenibilità da una prospettiva innovativa considerando non solo il piano individuale, ma anche quello sistemico. E proprio a questo livello ci sentiamo ingaggiati come Consorzio di tutela: la creazione di un ecosistema complesso in cui l’operatività delle singole aziende viene integrata con quella associativa, del Consorzio, e collettiva a livello territoriale e istituzionale”.
    
Le relazioni presentate da Stefano Magagnoli e Stefania Portioli e da Caterina Durante, hanno messo in evidenza i punti di forza della filiera dell’Aceto Balsamico di Modena IGP, le possibili aree di intervento ed il crescente impegno del Consorzio di tutela verso progetti in grado di valorizzare la dimensione dell’autenticità del prodotto e della sostenibilità ambientale, economica e sociale dell’intero settore, in un’ottica di sviluppo del territorio e delle comunità locali. 
 
Il progetto che il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena sta pensando e vuole sviluppare relativamente alla misurazione del valore incrementale rispetto ad un prodotto generico, ha affermato Stefania Portiolie questo valore dovrebbe essere la risultante di misurazioni all’interno del sistema, non come singola azienda, ma come sistema agroalimentare locale. È una sfida importante ed inoltre è il primo consorzio che ragiona in questi termini, serve la collaborazione di tutti gli stakeholder e l’idea è quella di arrivare a stakeholder la dove la singola azienda non può arrivare ad esempio alle istituzioni locale e anche al consumatore, per arrivare ad una logica della misurazione del valore non solo basata sullo storytelling ma integrata su quello che è lo “sharing value” ovvero il reale valore del prodotto sul mercato”.
 
La professoressa Caterina Durante ha dichiarato “Il progetto finanziato dalla Fondazione di Modena e dall’ateneo di Modena e Reggio Emilia, che vede la partecipazione del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena, ha l’importante obiettivo di sviluppare degli strumenti di autenticità e di valorizzazione del proprio prodotto basati su delle strategie che hanno una grande attenzione nei confronti della sostenibilità. Sono delle strategie che puntano ad avere delle impronte digitali uniche, avere un profilo unico dell’Aceto Balsamico di Modena IGP è un supporto sia alla sua unicità e ma ance halal sua tutela e alla identità”.
 
Concludendo la serata, il Direttore Federico Desimoni torna ad evidenziare la complessità e l’alto livello di innovazione degli ambiti in cui il Consorzio si sta addentrando e, insieme ad essa, l’importanza di un lavoro collettivo e di squadra capace di coinvolgere anche il mondo accademico e della ricerca scientifica e applicata. La sfida è impegnative, ma dalle parole del Direttore emerge una grande fiducia nelle capacità delle persone, delle aziende e delle istituzioni coinvolte nell’ecosistema dell’Aceto Balsamico di Modena, nel suo territorio e nella comunità di appartenenza.