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Presentato progetto di restauro, messa in sicurezza e miglioramento sismico dell’ala nord dell’Abbazia del Monte

(Sesto Potere) – Cesena – 30 gennaio 2024 – Presentato , alla presenza delle massime autorità civili e religiose cittadine (nella foto in alto) in conferenza stampa il progetto di restauro con interventi di messa in sicurezza, consolidamento strutturale e miglioramento sismico dell’ala nord dell’Abbazia benedettina di Santa Maria del Monte di Cesena. Un progetto di restauro che trae origine da una evidente progressione di dissesti statici che si sono manifestati negli ultimi anni e dalla conseguente campagna di indagini sul complesso architettonico condotta da un team di professionisti e ditte specializzate negli ultimi tre anni, al fine di identificare il più corretto intervento di messa in sicurezza e restauro delle strutture nell’ottica della conservazione e valorizzazione del bene culturale. 

Per avere un quadro il più completo possibile dello stato dell’opera, si sono eseguite una serie di indagini sulle strutture e sui terreni di appoggio delle stesse al fine di individuare le origini dei fenomeni fessurativi in atto, il comportamento delle strutture murarie e le più opportune metodologie di intervento per rallentare tali fenomeni di dissesto e mettere in sicurezza la struttura.

Le analisi eseguite hanno concorso a fornire un quadro complessivo delle criticità e problematiche strutturali relative alle fessurazioni e cedimenti verificatesi negli ultimi decenni sulle strutture murarie dell’ala nord dell’Abbazia, la porzione del monastero dove maggiore è stata l’accelerazione di tali fenomeni che recentemente, a seguito dei recenti eventi alluvionali eccezionali, hanno comportato anche il crollo di una porzione del muro di cinta del monastero.

Quali sono le criticità rilevate?

Fondazioni e terreni di fondazione: Il Monastero di Santa Maria del Monte è un importante complesso edilizio realizzato senza giunti strutturali su un terreno di fondazione non uniforme e con profondità di posa delle fondazioni a quote diverse. Questo comporta il fatto che tali fondazioni si comportano in maniera diversa e diversi sono i relativi cedimenti, tanto più che negli ultimi anni si è accentuato il problema a causa dell’essiccamento del terreno per periodi prolungati di siccità, seguiti, come è accaduto questa primavera, da veri e propri eventi alluvionali.

 I cedimenti differenziali dei terreni di fondazione probabilmente sono la principale causa della comparsa di lesioni a 45° lungo il lato nord del Monastero, posizione prossima ad una scarpata in pendenza, con il conseguente instaurarsi di stati tensionali nelle murature che provocano setolature importanti anche in porzioni di muratura distanti dalla posizione dei cedimenti stessi. Si è quindi deciso di indagare i terreni di fondazione tramite l’esecuzione di prove penetrometriche dinamiche per la caratterizzazione meccanica del terreno in diversi punti, oltre a realizzare un sondaggio geologico con posizionamento di un “inclinometro”, al fine di verificare se vi fossero in atto movimenti verso valle del terreno.

Murature in elevazione: il volume posto a nord del Monastero è costituito al primo piano da un grande corridoio: è in corrispondenza di tale grande vano e dei vani ad esso affacciati che si evidenziano le principali lesioni nelle murature, nei pavimenti e nelle volte. 

Il muro esterno evidenzia sia lesioni a 45° che lesioni verticali, seppure in apparente assenza di spanciamento e di deformazioni fuori dal piano verticale. Tali lesioni sono evidenti sia nella muratura perimetrale esterna, che nelle murature interne.

La presenza, al piano sottostrada, di contrafforti in muratura con strutture ad arco di forma neogotica a sostegno della muratura originaria, fa pensare che già in precedenza (forse nel XIX° secolo) si fossero verificati fenomeni di dissesto ai quali tali contrafforti hanno cercato di porre rimedio. Sono evidenti, in corrispondenza del corridoio al piano terra e al piano primo, fessure longitudinali sul pavimento e sulle volte, segno di un “allargamento” dovuto ai cedimenti differenziali unitamente alla mancanza di adeguati collegamenti orizzontali di piano.

Solai a volta: i solai costituiti da volte in muratura del piano terra, in particolare quelli delle cosiddette “sala musica” e “sala archivio”, hanno manifestato un significativo dissesto all’estradosso, con evidente disconnessione delle mattonelle in graniglia della pavimentazione; tali dissesti hanno corrispondenza anche all’intradosso (al piano sottostrada) mostrando la disconnessione degli elementi murari che costituiscono le volte.

L’esito delle analisi eseguite nel corso degli ultimi tre anni.

A partire dall’estate 2021 si sono intensificate le indagini preventive, iniziate già da qualche anno, non solo per dare una spiegazione ai fenomeni fessurativi che si sono gradualmente amplificati ma anche per intraprendere una fase progettuale, la più corretta possibile, che porti ad un intervento di consolidamento capace di fermare o quantomeno rallentare i fenomeni in atto e poter così procedere ad un progetto di restauro complessivo che, messa in sicurezza la struttura, possa occuparsi anche delle opere più prettamente architettoniche della fabbrica (dai pavimenti agli intonaci, ai serramenti e non ultimo agli impianti).

Alla luce delle indagini eseguite si è quindi predisposto un progetto generale di intervento, sviluppabile nella sua fase esecutiva anche per sottofasi, che possa dare risultati controllabili di rallentamento dei fenomeni di dissesto per poi procedere al recupero anche architettonico dei valori della fabbrica che gli interventi più recenti, risalenti all’ultimo secolo, vuoi per necessità impellenti ricostruttive post belliche vuoi per una cultura del restauro che via via è andata ad affinarsi, hanno in parte trascurato. Un dato in qualche maniera confortante è stato quello di aver verificato che molte lesioni presenti erano state celate alla vista con semplici interventi superficiali che non avevano interessato realmente le strutture portanti.

L’insieme di queste indagini e dei tre anni di lavoro, con sopralluoghi, analisi, rilievi, ha portato l’Abbazia ad incaricare lo studio Rstruct engineering di Padova alla redazione di un progetto strutturale di consolidamento e messa in sicurezza, con la finalità di poter perseguire anche un miglioramento sismico, i cui risultati fanno parte del progetto di restauro coordinato dallo Studio Cecchini Architetti Associati di Verona che tenta di dare anche delle indicazioni progettuali, necessarie per formulare un preventivo attendibile dei costi di intervento, sugli elementi architettonici costituenti la fabbrica (pavimenti, intonaci, serramenti) e sulla possibile interazione con gli impianti (elettrici e meccanici).

Il commento del deputato Rosaria Tassinari

Era presente alla conferenza stampa di presentazione del progetto di restauro e consolidamento strutturale dell’Abbazia del Monte di Cesena Rosaria Tassinari, deputata di Forza Italia, che ha commentato: “È stato per me un piacere annunciare che la struttura del commissario alla ricostruzione del dopo alluvione, guidata da Paolo Francesco Figliuolo, sta preparando un decreto per il ripristino dei Beni culturali in Romagna, che prevede ingenti fondi. Fra le priorità c’è anche l’Abbazia del Monte di Cesena. Fin dai primi mesi del mio mandato mi sono preoccupata della situazione dell’Abbazia Benedettina, visitandola insieme all’abate già nel marzo 2023. L’abbazia di Santa Maria del Monte va messa in sicurezza al più presto possibile, non solo perché rappresenta il luogo simbolo di Cesena da parecchi secoli, ma perché è un patrimonio culturale, architettonico, artistico, storico e religioso che oltrepassa la Romagna, per diventare un bene pubblico d’interesse nazionale”.