martedì, Luglio 29, 2025
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Predappio, nuove scoperte nel sito archeologico della villa romana di Fiumana. Visita guidata

(Sesto Potere) – Predappio (FC) – 29 luglio 2025 – La quarta campagna di scavi alla villa romana di Fiumana sta per volgere al termine e, come di consueto, si concluderà con una speciale apertura al pubblico per presentare i risultati delle ricerche archeologiche effettuate nel sito.

L’appuntamento è per venerdì 1° agosto 2025, alle ore 18.30, in Località Cà di Mezzo (Fiumana) ed è ad ingresso libero.

Le nuove scoperte saranno svelate direttamente dal direttore degli scavi, il prof. Riccardo Villicich, archeologo classico e docente di Metodologia della ricerca archeologica presso il Dipartimento di Discipline umanistiche, sociali e delle imprese culturali dell’Università di Parma, che sarà coadiuvato nelle guide allo scavo dalla sua consolidata équipe, composta dal dottor Marco Gregori e dalle dottoresse Emanuela Gardini e Luciana Saviane.

Grazie al supporto e agli sforzi messi in campo dal Comune di Predappio e alla stretta collaborazione tra lo stesso Comune, l’Università di Parma e la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, quest’anno lo scavo ha avuto la durata eccezionale di sei settimane, dal 23 giugno al 1° agosto 2025, e ha visto la partecipazione di una trentina di studenti (tra universitari e liceali), che si sono mossi con impegno e passione nel cantiere archeologico.

La competenza del team di archeologi, la presenza degli studenti e l’estensione del tempo a disposizione hanno permesso di raggiungere gli obiettivi prefissati in sede di preparazione della quarta campagna di scavi: acquisire dati sull’insediamento di età alto imperiale e ricostruire il complesso termale della villa tardoantica, individuandone l’ingresso e i percorsi.

I nuovi dati confermano una frequentazione stabile del sito di Fiumana dalla tarda età repubblicana fino all’età tardoantica. Le sue vicende sono legate ad una sovrapposizione di ville, l’ultima delle quali coincide con il “Palatium”, riconducibile alla corte imperiale ravennate e databile, su basi stratigrafiche, alla prima metà del V secolo.

Ancora ignoto il nome di colui (o colei) che, nel secondo quarto del V secolo, in un periodo di recessione per gran parte dell’Italia, decise di investire somme fuori portata per le tasche dei più, ristrutturando una vecchia e fatiscente (anche se un tempo lussuosa) villa romana, trasformandola in un gigantesco Palazzo, composto da padiglioni dall’architettura unica e straordinaria.

Ad oggi, sono due i padiglioni individuati del grande complesso residenziale: il “Quadrifoglio di pietra”, del quale è in via di definizione la funzione (da portare in luce integralmente nelle prossime campagne di scavo) e le termeDi queste ultime, nello scavo di quest’anno, è stato individuato il segmento sud-ovest, comprensivo dell’ingresso. L’architettura dell’edificio, che supera i 50 metri di lunghezza, presenta uno schema originale, strutturato su un’ampia corte scoperta centrale dalla quale si poteva accedere ad ambienti absidati e ad un’infilata di vani caldi a settentrione.

La spoliazione dei pavimenti di marmo delle terme di V secolo, di cui restano decine di preziosi frammenti, ha permesso di individuare le strutture precedenti sottostanti, riferibili a ben tre fasi termali romane: la prima coincide con la fase costruttiva di una villa di età augustea; la seconda è riferita ad un intervento di età medio imperiale; la terza si data al III secolo e consiste in un generale rifacimento delle terme, con la costruzione di nuovi ambienti, alcuni dei quali dotati di pavimentazione a mosaico, successivamente asportata.

La sovrapposizione di terme su terme nello stesso luogo, per più di cinque secoli, si spiega solo con la presenza di acque di risorgiva (di cui restano ancora tracce), probabilmente termali.

Il quarto anno di scavo è stato anche quello in cui si sono recuperati i primi dati riguardanti “l’Archeologia della morte”, con la scoperta di tre tombe (due di infanti) e di resti di monumenti funerari di età romana, con iscrizioni ed elementi decorativi.

La prossima campagna di scavi, la quinta, ha già il suo obiettivo: lo scavo estensivo delle terme del “Palatium” di V secolo, con lo scopo di musealizzare questo primo padiglione del grande complesso. Nel contempo, saranno potenziate le prospezioni geofisiche (una prima serie di indagini sono state effettuate nel maggio scorso) al fine di individuare la parte residenziale della villa tardoantica e i padiglioni non ancora localizzati.