(Sesto Potere) – Forlì – 23 dicembre – “Se il modello di governance regionale efficace, tempestivo ed efficiente a cui si riferisce il Pd forlivese è quello dell’alluvione di Villafranca del 2019 e dei primi acconti liquidati ai residenti tre anni e mezzo dopo la rottura del Montone, c’è poco di cui vantarsi. Nella gestione di quell’emergenza, che colpì 87 cittadini e 2 attività produttive, la Regione Emilia Romagna guidata da Stefano Bonaccini dimostrò tutta la sua incapacità e inadeguatezza.”
Non fa giri di parole il consigliere comunale di Fdi, Massimiliano Pompignoli, nel replicare alla nota diffusa dal gruppo consiliare del PD di Forlì e dei colleghi della Romagna in cui si sollecita la nomina di Michele De Pascale a nuovo commissario per la ricostruzione post-alluvione in Emilia Romagna.
“Qui non si tratta di De Pascale, che può chiedere quello che vuole come regalo di Natale, ma di un Pd regionale e forlivese in testa che ha il coraggio di celebrare un modello di prevenzione e gestione delle emergenze che non esiste, se non nei fumetti. Sei anni per risarcire, nel limite massimo dell’80%, 89 alluvionati non mi pare un risultato di cui vantarsi e un podio da cui impartire lezioni di tempestività nei pagamenti. Per non parlare del recente monito della Corte dei Conti sulle risorse stanziate nel 2024 per opere che riguardano i bacini fluviali; solo il 10% delle somme messe a disposizione del Governo è stato effettivamente impegnato dalla Regione per mettere in sicurezza i nostri fiumi. Parole che gridano vendetta e che ci riportano alla realtà dei fatti; una realtà ben diversa da quella dipinta negli affreschi del Pd forlivese, alla guida di questa città per sessant’anni con superficialità e diffusa negligenza. Ecco perché in certi casi, come in questo, sarebbe meglio stare zitti.”