(Sesto Potere) – Bologna, 28 gennaio 2025 – Il Gruppo assembleare del Partito Democratico in Regione Emilia-Romagna oggi è intervenuto in aula, durante l’audizione del Commissario per la ricostruzione post alluvione Fabrizio Curcio, per esprimere la propria fiducia nella struttura commissariale e per chiedere un accelerazione dello stanziamento delle risorse sia per i rimborsi ai privati sia per la ricostruzione.
“Comincia una nuova fase della ricostruzione post-alluvione. Nelle parole del commissario abbiamo trovato tanti elementi che auspicavamo: una struttura commissariale sul territorio; la necessità di mettere insieme gli eventi del 2024 con quelli del 2023; il sostegno ai comuni e la volontà di mettere in campo nuove importanti interventi di prevenzione. Un ripensamento del territorio per il quale serviranno impegni condivisi e risorse enormi. Confidiamo che il Governo e le forze che lo sostengano, siano pronte a questo sforzo collettivo. Come Partito Democratico noi faciliteremo e sosterremo questo percorso, nell’interesse dei cittadini, delle imprese e delle comunità locali”, ha dichiarato il Capogruppo e consigliere regionale Paolo Calvano (nella foto in alto).
In aula è intervenuta anche la Vicepresidente del gruppo e consigliera regionale riminese Alice Parma che ha chiesto “un impegno concreto e tempestivo per la ricostruzione della Romagna, dalla quale dobbiamo uscire con finanziamenti chiari, progetti in fase di esecuzione, cantieri conclusi e un nuovo modello di prevenzione. Un piano di prevenzione che riconosca il cambiamento climatico e promuova un modello di sviluppo sostenibile, per proteggere il nostro territorio e prevenire future calamità. È inoltre fondamentale supportare i Comuni, spesso con risorse limitate, nel gestire i tanti lavori complessi necessari alla ricostruzione”.
Dal ravennate, il consigliere regionale Niccolò Bosi ha affermato che “gli eventi alluvionali che hanno colpito la Romagna nel 2023 e nel 2024 hanno lasciato cicatrici profonde sul territorio e sulle comunità locali. I danni sono ingenti, ma la vera sfida è la vulnerabilità del nostro territorio. Finora ci siamo concentrati sul ripristino delle condizioni antecedenti al 2023, ma questo non basta. Serve una visione di lungo periodo per evitare lo spopolamento, la crisi economica e la perdita di investimenti. I fondi disponibili sono insufficienti e molti lavori sono stati sospesi per mancanza di risorse. Servono azioni concrete, come l’attuazione dell’ordinanza sulle delocalizzazioni e la semplificazione burocratica per l’accesso ai fondi”.
Il consigliere imolese Fabrizio Castellari ha invece sottolineato “l’importanza della collaborazione tra enti locali e istituzioni per affrontare le difficoltà che il nostro territorio ha subito a causa delle alluvioni del 2023 e 2024. Il nostro obiettivo deve essere la messa in sicurezza del territorio, con interventi urgenti, prioritari e straordinari. È fondamentale lavorare insieme, tra tutti i livelli istituzionali, per risolvere le emergenze idrogeologiche, come la protezione dalle alluvioni e il rischio di frane. Ringrazio il commissario e la giunta per il loro impegno e sono convinto che, con determinazione, riusciremo a superare questa fase, avviando interventi concreti e risolutivi per il futuro”.
Dal territorio forlivese è intervenuta la consigliera regionale Valentina Ancarani che ha ringraziato il Commissario Curcio “per la sua presenza e l’impegno nei territori colpiti. L’Emilia-Romagna ha bisogno di interventi mirati e strutturali per ricostruire un territorio lacerato, soprattutto in un contesto di dissesto idrogeologico aggravato dalle alluvioni recenti. Non possiamo sempre agire con logiche emergenziali, ma dobbiamo intraprendere un processo di ricostruzione che garantisca maggiore sicurezza. Ogni giorno di attesa alimenta sfiducia e rassegnazione, quindi è fondamentale lavorare insieme in modo efficace per ridare serenità alle persone e alle comunità”.
Nella discussione generale la consigliera regionale bolognese Simona Lembi ha chiesto di “innovare la gestione della sicurezza idraulica del territorio bolognese, affrontando la crisi climatica con una collaborazione sinergica tra enti locali e regionali. Credo fermamente che si debba passare dall’emergenza alla pianificazione, con interventi strutturali urgenti, e mi auguro che si arrivi presto alla nomina di un Commissario Unico per una gestione coordinata”.