(Sesto Potere) – Bologna – 29 dicembre 2024 – Nel corso del sopralluogo da lui effettuato – assieme ad alcuni assessori regionali – nell’Appennino bolognese colpito da alluvioni e frane il governatore dell’Emilia-Romagna Michele de Pascale – rassicurando i cittadini che vivono nelle zone colpite che “saranno accelerati i lavori di manutenzione e messa in sicurezza” – s’è detto ancora “in attesa di conoscere le valutazioni del governo rispetto alla struttura commissariale” nel ribadire il suo impegno a nome della Regione per adottare “un cambio di passo molto deciso nella gestione del territorio”.
“Vogliamo fare meglio, ma chiediamo che anche il Governo accetti che si possa fare meglio di quanto realizzato finora”: ha detto de Pascale.
La posta in gioco è nota: da una parte il presidente della Regione chiede di essere nominato commissario, o almeno auspica la scelta si ispirata da chi ha competenze specifiche in tema di protezione civile, opere idrauliche e/o idrogeologiche, e dall’altra c’è l’indirizzo dell’esecutivo di incaricare un altro militare.
“Vogliamo mettere in sicurezza l’Emilia-Romagna e serve che ciascuno faccia la propria parte”: ribadisce de Pascale che attende “un contatto” se non proprio un confronto con la premier Giorgia Meloni, prima che venga presa la decisione.
La nomina del nuovo commissario alla ricostruzione post alluvione è imminente. Il prossimo 31 dicembre si concluderà infatti, il mandato del generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo, quale commissario straordinario alla ricostruzione sul territorio delle regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche.
De Pascale suggerisce, come seconda opzione, di nominare un tecnico esperto della materia che possa occuparsi unicamente del suo mandato, con tanto di risorse, personale adeguato e a contatto con il territorio, rispolverando, in pratica, la proposta della sua sfidante alle elezioni regionali, la candidata del centrodestra Elena Ugolini.
Infine, il presidente della Regione Emilia-Romagna si dice preoccupato per la disparità delle cifre necessarie alla ricostruzione: “rispetto al piano della Regione da 800 milioni la struttura commissariale ne ha stanziati soltanto 90 (con riferimento al Piano Speciale Stralcio per il dissesto idrogeologico, ndr), ma in Finanziaria non ci sono le risorse”: ha concluso de Pascale.
Da parte sua, il generale Figliuolo, nell’imminenza della conclusione del suo mandato, ha già inviato un messaggio alle popolazioni colpite, agli amministratori locali e alle istituzioni che hanno collaborato con lui dopo gli eventi alluvionali del maggio 2023: “Ricostruire non significa soltanto mettere un mattone sopra un altro, rifare una strada o ripristinare un ponte: significa anche ricostruire legami, speranze e opportunità. Questo è ciò che abbiamo sempre cercato di fare, con tutte le nostre forze. È stato un lavoro complesso, reso possibile grazie a una straordinaria sinergia tra la mia Struttura e gli Enti locali, che hanno svolto un ruolo fondamentale come protagonisti della ricostruzione.
Al Presidente del Consiglio, Onorevole Giorgia Meloni, che mi ha designato in questo incarico, al Governo, alle Regioni e a tutte le Amministrazioni locali coinvolte, va il mio più profondo ringraziamento, nella consapevolezza che quanto è stato fatto rappresenta solo una tappa di un cammino che dovrà essere portato avanti da chi mi succederà, valorizzando l’esperienza maturata e lo sforzo profuso dalla Struttura commissariale. Continuerò a seguire con attenzione il cammino di queste terre e di queste persone, che hanno dimostrato una straordinaria resilienza e una grandissima umanità.”