martedì, Settembre 9, 2025
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Post alluvione e frane, sui lavori nella SS 64 Porrettana il dibattito si infiamma

(Sesto Potere) – Sasso Marconi  (Bo) – 9 settembre 2025 – Si è conclusa il 13 agosto la prima fase degli interventi di rinforzo corticale e adeguamento delle barriere paramassi in corrispondenza della Rupe di Sasso Marconi posta al km 75,100 circa della strada statale 64 “Porrettana”, nel Comune di Sasso Marconi.

Per concludere le attività di installazione delle barriere paramassi e procedere alla seconda fase dei rinforzi corticali della parete, Anas ha programmato la ripresa dei lavori dopo la pausa estiva.

A partire da lunedì 1° settembre, sarà necessaria l’istituzione di un senso unico alternato regolato da impianto semaforico, nel tratto compreso tra il km 75,100 circa ed il km 75,350 in esclusivo orario notturno, nella fascia oraria che va dalle ore 22:00 alle ore 06:00 del giorno successivo. Durante le fasi di spostamento delle maestranze e/o dei mezzi lungo le pareti rocciose, potranno verificarsi brevi interruzioni del traffico veicolare, per un tempo mediamente non superiore a 10 minuti, regolate da movieri.

Le limitazioni sono state indicate fino al 7 settembre e una volta completata l’istallazione delle barriere paramassi, le lavorazioni proseguiranno con i rinforzi corticali in parete fino al mese di ottobre senza interferenze con il traffico.

Sempre sulla strada statale 64 “Porrettana”, questa volta all’altezza del centro abitato di Lama di Reno in territorio di Marzabotto, è prevista l’apertura dei cantieri il 20 settembre prossimo con i lavori che riguarderanno un tratto di 500 metri in corrispondenza del Ponte dell’Oggiola, dove sarà istituito un senso unico alternato, regolato da semaforo.

E a stretto giro si sono registrate le proteste di artigiani e autotrasportatori della Cna – per voce di Silvia Bernabei, presidente di Cna Area Appennino Bolognese – a causa del lungo periodo di intervento previsto, 150 giorni, che costringeranno gli automezzi pesanti a transitare su un percorso alternativo sulle strade provinciali 24 e 325, ovvero dalla valle del Reno a quella del Setta e viceversa, passando per gli abitati di Vergato, Grizzana Morandi, Rioveggio e Vado, con prevedibili disagi e costi elevati non soltanto per gli trasportatori, ma anche per le attività destinatarie degli approvvigionamenti delle merci.

“La necessità dell’Appennino è quella di fare al più presto i lavori e non ritardarli, poiché abbiamo già subito interruzioni della SS 64 lo scorso autunno dovute a movimenti franosi negli stessi punti nei quali si erano verificate le frane nel 2023. Le frane sono in movimento ed è urgentissimo intervenire altrimenti si rischia di lasciare l’Appennino isolato. Non ha alcun senso ritardare i lavori. Come già fatto presente ad Anas in diverse occasioni, anche per rispondere alle richieste di Cna e per arrecare meno disagi a chi percorre la Porrettana. Sarebbe invece utile organizzare i lavori in modo diverso, ovvero sfruttando gli orari notturni come fatto per la Rupe, oppure con un restringimento della carreggiata che permetta comunque il transito veicolare in entrambi i sensi, come già avvenuto in passato per effettuare alcune lavorazioni, o ancora limitare il senso unico alternato a tratti più brevi solo nelle zone di intervento e non lungo tutto il ponte. Queste alternative consentirebbero a tutti i mezzi di continuare a utilizzare la Porrettana”: ha dichiarato Valentina Cuppi, sindaca di Marzabotto e delegata per le politiche per l’Appennino bolognese.

“Lo slittamento dei lavori non risolve alcun problema, al contrario, mette a rischio il territorio, perché i lavori devono essere eseguiti al più presto per evitare di trovarsi nuovamente isolati e dover eseguire poi i lavori in emergenza. Inoltre, Davide Dall’Omo, sindaco di Zola Predosa e delegato della Città metropolitana di Bologna alle grandi opere, ha confermato che i fondi per sistemare la SP 24 sono già destinati, quindi la Città metropolitana è pronta a eseguire i lavori per metterla in sicurezza prima della partenza dei lavori di Anas, per renderla fruibile nel caso dovesse essere utilizzata come alternativa alla Porrettana per il traffico di mezzi pesanti, anche se continuiamo a reputarla una possibilità che deve essere limitata a brevi periodi”.