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Post alluvione, de Pascale annuncia interventi strutturali su Lamone e Marzeno, tra casse di espansione e di laminazione

(Sesto Potere) – Bologna – 17 maggio 2025 – I comitati degli alluvionati di Faenza e Romagna, ieri pomeriggio, hanno consegnato  al presidente della Regione, Michele de Pascale, circa 20mila firme raccolte in questi mesi, su iniziativa in particolare del comitato ‘Borgo Alluvionato’, per chiedere la realizzazione di opere di messa in sicurezza in particolare proprio del bacino del Lamone, pesantemente colpito dall’alluvione del 2023 e oggetto di esondazioni e danneggiamenti anche nelle successive ondate di maltempo.

“Gli interventi previsti sono al momento quattro: due casse di espansione a monte della città, rispettivamente lungo il Lamone e il Marzeno, un’area di laminazione a protezione del centro di Faenza e un ultimo intervento a Reda, dopo il passaggio del fiume in città.”: ha risposto il governatire della Regione.

E lo stesso presidente della Regione, Michele de Pascale, durante l’incontro, ha illustrato le opere necessarie, “da realizzare nei tempi più rapidi possibile secondo le norme attuali”, indicando nel dettaglio: “una serie di casse di espansione, aree di laminazione e aree a tracimazione controllata lungo i bacini di Lamone e Marzeno, tra i più colpiti dagli eventi alluvionali degli ultimi due anni. Interventi strutturali a protezione, in particolare, di Faenza: a monte, nel cuore e a valle della città”.

Hanno partecipato all’incontro con la delegazione dei comitati dei cittadini alluvionati anche la sottosegretaria alla Presidenza con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini, il commissario straordinario alla ricostruzione, Fabrizio Curcio, e il sindaco di Faenza, Massimo Isola.

“Per un’istituzione come la Regione è una responsabilità doverosa ascoltare la voce dei cittadini che, con tono assolutamente civile, si rivolgono a noi per chiedere rassicurazioni dopo tanta paura e tanti danni- ha sottolineato de Pascale-. A loro abbiamo voluto rappresentare il nostro lavoro di questi mesi e dei mesi che verranno: sul Lamone abbiamo in cantiere interventi importanti, a cui vogliamo dare gambe già nei prossimi mesi, facendo tutto quello che si può fare per anticipare le risorse che sono previste nel nuovo decreto e sperando di aprire i cantieri già il prossimo anno”.

“Il nostro obiettivo è mettere in sicurezza tutto il bacino del Lamone e assumerci la responsabilità di realizzare queste opere, pur sapendo che ci saranno polemiche. Ma fare casse di espansione e aree a tracimazione controllata è essenziale per la sicurezza dei territori, soprattutto su quest’area, che è quella che ci ha dato più problemi in questi anni. Siamo pronti a passare alla fase operativa”, ha concluso de Pascale.

Ed oggi con un video apposito pubblicato nella sua pagina social (vedi fermo-fotogramma a lato) il presidente della Regione, Michele de Pascale, ha spiegato nel dettaglio che: “Siamo finalmente pronti a passare alla fase operativa. Dal giorno del mio insediamento abbiamo profuso ogni energia e con il nuovo decreto approvato nei giorni scorsi possiamo finalmente avviare la realizzazione delle casse di espansione, fiume per fiume, insieme agli interventi di manutenzione, ricostruzione e alle aree di tracimazione controllata: opere fondamentali per mettere in sicurezza il territorio. Partiamo dal bacino del Lamone, uno di quelli più colpiti durante le alluvioni del 2023 e del 2024, con due casse di espansione in collina, una sul Lamone, una sul Marzeno, un grande intervento di protezione alla loro confluenza e un’area di tracimazione controllata subito dopo la città di Faenza. Un sistema di opere che proteggerà anche Russi, Bagnacavallo e Ravenna. Questi interventi non sostituiscono la necessità di manutenzione né quella di sistemi di allerta e protezione civile efficienti. Ma rappresentano l’unica scelta coerente e strutturale per mettere in sicurezza l’Emilia-Romagna. Queste opere vanno fatte e noi tutti insieme le faremo”.