lunedì, Giugno 17, 2024
HomeCentro ItaliaPost alluvione, da Ravenna a Campi Bisenzio (Firenze) a piedi per ricordare...

Post alluvione, da Ravenna a Campi Bisenzio (Firenze) a piedi per ricordare i luoghi danneggiati

(Sesto Potere) – Ravenna – 17 giugno 2024 – È stato presentata in municipio a Ravenna l’iniziativa “il Cammino dell’acqua” organizzata da Repubblica Nomade (un’associazione aperta nata nel 2014 che si propone di fare del cammino la prefigurazione di un diverso modo di vivere), con il patrocinio del Comune di Ravenna, che coi suoi cammini, intende richiamare l’attenzione su alcune questioni chiave del nostro tempo.

Erano presenti Giacomo Costantini, assessore al Turismo, e Lorenzo Guadagnucci e Maria Luisa Guidi, dell’associazione Repubblica Nomade.

Il primo cammino (2011) Milano-Scampia puntava a “ricucire” l’Italia; nel 2012 il Cammino Stella d’Italia portò quattro colonne di camminatori nell’Aquila terremotata, l’ultimo (2023), dal Vesuvio all’Etna, “gridava” che siamo sull’orlo di un vulcano.

Quest’anno “il Cammino dell’acqua 2024” ha preso il via ieri, domenica 16 giugno, da Ravenna per arrivare, dopo circa 200 chilometri, a Campi Bisenzio, comune italiano di 47 561 abitanti della città metropolitana di Firenze, il prossimo 29 giugno, attraversando le zone colpite dalle recenti alluvioni.

Come scrive Antonio Moresco, scrittore e saggista e fondatore di Repubblica Nomade: “Queste alluvioni non sono state soltanto una manifestazione della potenza naturale che ci sovrasta, ma sono anche gli esiti di scelte umane folli e suicide che hanno portato alla rottura progressiva dei precedenti equilibri, di cui cominciamo a sperimentare sempre più gli esiti catastrofici”.

Durante il cammino i partecipanti faranno molti incontri e toccheranno luoghi significativi. Fra questi l’azienda agricola Terrestra di Sant’Agata sul Santerno, la scuola di don Milani a Barbiana e i suoi allievi a San Donato di Calenzano, la fabbrica ex Gkn di Campi Bisenzio, punto d’arrivo fisico e metaforico.

Il Collettivo di fabbrica ha avviato un progetto di vera transizione ecologica (dai semiassi a pannelli solari e cargo bike, attraverso una “fabbrica pubblica socialmente integrata” in gestazione) ed è stato protagonista del sostegno materiale agli alluvionati, con squadre di spalatori, sia in Romagna, sia nella Piana fiorentina.