(Sesto Potere) – Roma – 1 agosto 2024 – L’atleta italiana Angela Carini (nella foto in alto della Federazione Pugilistica Italiana) è uscita sconfitta nel match di pugilato pesi welter con l’algerina Imane Khelif (in base slle informazioni disponibili è una “persona intersex”, altri parlano di “persona iper-androgina”) nell’Olimpiade in corso a Parigi.
E si registrano a livello nazionale molte prese di posizione politiche.
Alcuni sostengono che Khelif sia una “donna trans” o comunque “non sia una donna come le altre” e dunque non doveva essere ammessa al combattimento con altre donne.
Fratelli d’Italia commenta: “Angela, la vera vincitrice sei tu. L’essenza dello sport è battersi ad armi pari e, in questo caso, la sfida non era equa in partenza. Un abbraccio ad Angela Carini. Grazie, comunque, per averci provato e per aver onorato il Tricolore”.
Ed anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni da Parigi ha commentato il ritiro di Angela Carini dal match di pugilato con Imane Khelif dicendo che: “Non era una gara alla pari, non era equa”.
Marco Rizzo, leader di Democrazia Sovrana Popolare, afferma: “Battuta da un uomo, la nostra campionessa di pugilato Angela Carini si è ritirata, e bene ha fatto per lo sport e per la sua salute, in una gara non valida. Un uomo è diverso da una donna. Soprattutto negli sport di combattimento. Si chiama differenza di genere. Il pugno di un uomo può essere una volta e mezzo, anche due volte, più forte di uno di una donna. Allestire questo tipo di gare significa fare rischiare la vita alle atlete. Il totalitarismo globalista e liberista vuole ribaltare il mondo. Mandiamoli a fare in….”
E in una nota il parlamentare romagnolo della Lega Jacopo Morrone commenta: “Angela Carini è salita coraggiosamente sul ring olimpionico per battersi contro un’avversaria nata uomo certamente dotata di una fisicità e di una forza impari. Dopo i primi colpi Angela è stata costretta a gettare la spugna. Poi il pianto inginocchiata sul ring. Anni di preparazione, di sacrifici e di speranze cancellati da una deriva ideologica che, in nome di una supposta inclusività che non include ma esclude, sta creando paradossalmente nuove discriminazioni e disparità di trattamento. Angela non ha perso, non si è arresa di fronte a un incontro alla pari ma di fronte al muro del conformismo ideologico. Onore ad Angela”.
Ed anche il presidente del Senato Ignazio La Russa ha commentato su X la notizia: “Il pianto inconsolabile di Angela ci colpisce ma il suo ritiro le fa onore. L’aspetto in Senato per abbracciarla”.
Infine si registra l’intervento del Presidente della Federazione Pugilistica Italiana Flavio D’Ambrosi che dichiara: “nel prossimo futuro le cose dovranno cambiare e per questo il mio impegno, da Presidente candidato, sarà ancora più deciso. In tal senso, nei prossimi Giochi olimpici sarà necessario che il movimento pugilistico internazionale ritrovi una Federazione, riconosciuta dal CIO, che si occupi di attuare e far rispettare scrupolosamente le regole tecniche della competizione agonistica del pugilato. Sono estremamente convinto che ogni Ente sportivo deve esercitare le mansioni attribuite e divise dall’ordinamento giuridico internazionale: in generale il Cio si deve occupare della promozione, sviluppo e coordinamento del movimento olimpico mentre le Federazioni internazionale dell’elaborazione, attuazione e rispetto delle regole tecnico agonistiche delle discipline che ad essa pertengono. Quando salta tale suddivisione di competenze è possibile che sorgano problematiche e criticità nella gestione delle gare. In assenza di una Federazione internazionale, forse sarebbe meglio non ammettere la disciplina ai Giochi olimpici. Anche se, lo devo ammettere, sarebbe stata dura da digerire una scelta del genere fatta nei confronti del pugilato. Per questo spero che già alla fine dell’anno sia risolto il problema del riconoscimento di una Federazione Internazionale che porti il pugilato ai prossimi Giochi olimpici di Los Angeles 2028.”