(Sesto Potere) – Modena – 17 aprile 2025 – Rafforzare gli accordi in essere e creare nuove alleanze per rispondere alla tematica abitativa con politiche e azioni, a breve, medio e lungo termine, in grado di tutelare la casa come bene comune, elemento essenziale per la qualità della vita e la dignità di ogni famiglia e di ogni cittadino. Il tema casa non può essere trattato in ottica emergenziale; va affrontato in uno scenario più ampio in cui si confrontano le istituzioni e tutti gli attori che possono alimentare una cultura comune per dare risposta alla tematica abitativa.
È questa, spiega la vicesindaca assessora alle Politiche abitative e al Piano Casa, Francesca Maletti, la cornice in cui si muove il Piano Casa del Comune di Modena, che giovedì 17 aprile al Teatro San Carlo, ha visto un importante momento di confronto tra tutti i soggetti coinvolti, aperto dal sindaco Massimo Mezzetti.
“Il Piano Casa del Comune di Modena – ha affermato il sindaco Mezzetti– in forte collaborazione tra pubblico e privato, è necessario come forma di contrasto e aggressione a una bolla speculativa che esiste in città e che ritengo ingiustificata. Avremo vari livelli di azione spiegati in questa ricca e importante giornata ma ribadisco che è necessario agire in via prioritaria per spegnere la febbre dei prezzi e in questo scenario, l’operazione che faremo per utilizzare temporaneamente a scopo abitativo gli uffici vuoti ha proprio questo obiettivo”- dichiara il sindaco.

Alla giornata “Il piano casa del Comune di Modena: dialogo con la città” organizzato dall’assessorato a Politiche abitative e Piano per la Casa sono quindi intervenuti sono intervenuti anche gli assessori all’Urbanistica e Aree produttive Carla Ferrari per affrontare il Piano Casa da un punto di vista urbanistico, l’assessore ai Lavori pubblici, Edilizia e Pnrr Giulio Guerzoni per fare un quadro della nuova offerta abitativa a Modena tra Pnrr e edilizia privata e il direttore generale del Comune Lorenzo Minganti sottolineando che: “quello della casa non è un tema solo sociale ma un problema ampio che va affrontato con la collaborazione di tutta l’Amministrazione comunale”.
A illustrare il contesto in cui si inserisce il Piano Casa e gli ambiti di intervento dell’amministrazione comunale, sono state le dirigenti del Comune Annalisa Righi del Settore Servizi sociali, sanitari e per l’integrazione, Barbara Papotti del Servizio gestione servizi diretti e indiretti e Maria Sergio del Settore Pianificazione e gestione del territorio, dopo l’intervento di Giulia Angelelli dell’Area politiche per l’abitare della Regione Emilia-Romagna.
Nel pomeriggio, il programma dei lavori, moderati dal direttore di Trc Ettore Tazzioli, prevede, invece, i contributi di Simona Arletti di Legacoop Abitanti, Gianluca Bacchelli del Collegio Imprenditori Edili Confapi, Alberto Belluzzi di Lapam, Loris Bertacchini di Unicapi, Francesco Bruini di Confedilizia, Sofia Cattinari dell’Ordine degli Architetti/Cup, Eugenia Cella di Sicet, Fabio Degiuli di Cna, Daniele Dieci di Cgil, Cosimo Gallo di Uniat/Uil, Marzio Govoni di Sunia/Federconsumatori, Sandro Grisendi di Ance, Francesco Lamandini di Asppi, Paolo Meschiari di Confcooperative, Rosamaria Papaleo di Cisl Emilia Centrale, Roberto Rinaldi di Uil, Gaetano Venturelli di Acer Modena, e Raffaele Vosino di Confappi.
Il problema abitativo riguarda ormai diverse fasce di popolazione: accanto a nuclei fragili, vulnerabili o senza fissa dimora nei confronti dei quali i Servizi sociali intervengono con misure di contrasto alla povertà estrema, ci sono sempre più famiglie con reddito che non riescono ad accedere al libero mercato o che impegnano la maggior parte del reddito per affitti onerosi e lavoratori italiani e stranieri, studenti fuori sede che non riescono a trovare un alloggio a prezzi accettabili.
“La complessità del problema richiede un approccio globale che interessa diversi settori dell’amministrazione comunale e l’intera comunità con il coinvolgimento diretto dei vari soggetti attivi sul tema: dai piccoli e grandi proprietari alle associazioni degli inquilini, dalle organizzazioni dei sindacati ad associazioni di categoria e ordini professionali a chi dispone delle risorse per realizzare nuova edilizia sociale. Da queste considerazioni – ha spiegato l’assessora Maletti – parte il Piano Casa del Comune di Modena muovendosi lungo tre principali direttrici: prevenire (la perdita dell’alloggio, lo scivolamento nella povertà abitativa, l’esecuzione di uno sfratto) gestire (intervenendo sulla gestione del patrimonio pubblico e privato attraverso strumenti nuovi o rinnovati, sperimentando nuovi modelli abitativi, ristrutturando il patrimonio di edilizia popolare e favorendo il cambio di utilizzo temporaneo di immobili inutilizzati) costruire (con politiche in grado di favorire la rigenerazione del patrimonio edilizio, anche grazie alle risorse Pnrr-Pinqua, favorendo la realizzazione di Edilizia residenziale sociale, chiedendo un Piano Casa Nazionale dopo decenni di disinvestimento strutturale nella casa).