(Sesto Potere) – Roma – 23 aprile 2025 – In occasione della Giornata Mondiale della Terra, UNICEF Italia ha lanciato i risultati del sondaggio (*) “Crisi climatica ed Ecoansia in Italia. Preoccupazioni ambientali e salute mentale” realizzato con Youtrend (**) sulla percezione dei giovani rispetto ai cambiamenti climatici e gli effetti sulla salute mentale.
Quasi il 90% del carico globale delle malattie associate ai cambiamenti climatici, al degrado ambientale e all’inquinamento ricade sui bambini sotto i 5 anni. Circa un miliardo di bambine, bambini e adolescenti vive in contesti resi fragili dalla minaccia del cambiamento climatico. Anche le città europee sono sempre più calde: si stima che 466 milioni persone di minore età (1 bambino su 5) vivano in aree interessate da ondate di calore eccezionalmente frequenti, il doppio delle giornate annue rispetto a 60 anni fa.
UNICEF Italia con Youtrend ha realizzato un sondaggio sul tema dell’eco-ansia o ansia climatica, ovvero: “l’ansia o la preoccupazione per le minacce ecologiche che il nostro pianeta sta sperimentando e gli effetti sulla salute mentale”.
Tra i principali risultati dell’indagine emerge che: il 24% degli italiani ha sentito parlare di ecoansia e il 22% indica che la propria esperienza personale è molto o abbastanza compatibile con l’ecoansia, una volta spiegato il significato del termine.
Il 7% ha dichiarato di aver riscontrato almeno una volta a settimana sintomi fisici (come mal di testa, tensione muscolare, nausea, palpitazioni) in risposta a uno stato di ansia legato ai problemi ambientali e il 9% dichiara di aver accusato sintomi psicologici, come pensieri ricorrenti e incontrollati, con frequenza almeno settimanale.
Il 32% degli intervistati maggiorenni con meno di 45 anni afferma che la paura della crisi climatica li scoraggia dall’idea di avere figli.
Alla domanda su quali siano i maggiori problemi che il mondo sta affrontando: i cambiamenti climatici risultano essere la quarta risposta (23%) – la più frequente dopo guerre, fame nel mondo e aumento dei prezzi.
E la paura per gli effetti che i cambiamenti climatici avranno sulla vivibilità della terra è spesso associata anche alla preoccupazione per il destino delle prossime generazioni.
tanto che il 69% della popolazione dichiara di trovarsi a pensare che il destino dell’umanità sia inevitabilmente compromesso a causa della crisi ambientale e dei cambiamenti climatici e il 60% afferma talvolta che non riesce a controllare le preoccupazioni per l’ambiente.
Questo genere di preoccupazioni riguarda anche il proprio ruolo nella lotta ai cambiamenti climatici: il 68% degli intervistati dice di sentire una forte responsabilità nell’essere sostenibile e il 61% prova nervosismo o disagio quando non riesce a essere sostenibile nei suoi comportamenti quotidiani.
Per quanto riguarda i comportamenti sostenibili: il 68% degli intervistati (circa due su tre) afferma di fare con attenzione la raccolta differenziata, circa la metà (49%) riduce il consumo di acqua, il 40% fa attenzione ai consumi di energia, il 28% ha dichiarato di aver ridotto drasticamente il consumo di carne, il 20% rinuncia all’auto privata e all’aereo per le vacanze, il 19% acquista o vende abiti di seconda mano e il 18% sceglie marchi che operano nel rispetto dei diritti umani.
Diversi fra coloro che non adottano questi comportamenti affermano che sarebbero disposti ad adottarli, soprattutto quando si parla di raccolta differenziata e riduzione dei consumi di acqua.
Il cambiamento climatico, sempre secondo l’esito del sondaggio, è stato percepito come un argomento molto presente sulla stampa, in TV e sui social media.
Il 78% degli intervistati dice di aver incontrato notizie sul tema almeno tre volte a settimana. I giovani, anche per la loro tendenza a informarsi mediamente meno, sono meno raggiunti da questo genere di notizie. Solo il 69% ha incontrato notizie sui cambiamenti climatici con grande frequenza.
(*) Metodologia sondaggio: lo studio è stato svolto con metodologia CAWI tra il 6 e l’8 novembre 2024 su un campione di 706 intervistati rappresentativi della popolazione maggiorenne residente in Italia, indagato per quote di sesso ed età, stratificato per quote di titolo di studio e per area di residenza, con un sovra campionamento di 252 casi sulla fascia 18-35 anni. Il margine d’errore è del +/- 3,7% con un intervallo di confidenza del 95%.
(**) Youtrend è un content hub digitale che parla della società e della politica italiana e internazionale attraverso dati e sondaggi