(Sesto Potere) – Cesena – 27 giugno 2024 – In occasione dell’alluvione che oltre un anno fa ha drammaticamente travolto il territorio comunale di Cesena e buona parte della Romagna, tantissime persone, arrivate da tutta Italia, hanno dato forma a una grande catena solidale con l’intento di sostenere da vicino la popolazione danneggiata e di contribuire, per quanto possibile, alla ripartenza della comunità ferita. Nel corso delle difficili settimane di maggio 2023 si è assistito ad un fenomeno di resilienza sociale e di solidarietà senza precedenti: volontarie e volontari sono intervenuti spontaneamente per soccorrere i cittadini colpiti, attivando canali di comunicazione e reti informali all’interno dei quartieri e dei Comuni coinvolti.
La mobilitazione della società civile, della rete di Associazioni, scuole, singoli cittadini, aziende, che si è venuta a creare in risposta all’emergenza in corso, rappresenta una risorsa civica fondamentale da valorizzare per rafforzare la resilienza della popolazione locale, e per dotare il Comune e la Protezione Civile di nuovi strumenti per potenziare l’attività di comunicazione, ma anche la formazione, la gestione del “volontariato civile” in un’ottica collaborativa, approfondendo gli aspetti della psicologia dell’emergenza in tempo di pace.
A questo proposito, l’Amministrazione comunale di Cesena, con lo scopo di analizzare il fenomeno del “volontariato civile” e spontaneo all’interno della città e dei quartieri e di mappare le reti e le risorse comunitarie informali che si sono attivate, ha avviato un lavoro di analisi e ricerca nell’ambito del progetto europeo “Times” (di cui il Comune è capofila) finanziato dal programma Horizon Europe insieme alla Fondazione Pietro Giacomo Rusconi, Villa Ghigi, per l’Innovazione Urbana e ANCI – Emilia Romagna, in qualità di partners.
Il progetto è stato selezionato nell’ambito della Call per azioni pilota lanciata dal progetto europeo Future Resilience coordinato dal Centro europeo di innovazione del futuro – EFIS Centre con sede in Belgio. L’obiettivo era quello di finanziare l’implementazione di 10 casi pilota europei per migliorare la risposta delle città alle crisi climatiche future.
Oltre ad analizzare il fenomeno del “volontariato civile” e spontaneo durante l’alluvione di maggio 2023 all’interno della città e dei quartieri di Cesena, gli uffici comunali lavorano con lo scopo di valorizzare le azioni di “volontariato civile” a livello di vicinato, in tempo di pace e in preparazione alle crisi future, con un approccio collaborativo e attraverso percorsi di formazione e strumenti per integrare nel sistema di Protezione Civile. In più, si lavorerà alla definizione di nuovi scenari per sviluppare un approccio integrato e affrontare il tema della comunicazione, delle nuove tecnologie e delle dinamiche sociali e comunitarie all’interno delle emergenze.
Il progetto – avviato formalmente il 1° febbraio e che si concluderà nel mese di aprile 2025 – ha un budget totale di 60 mila euro (finanziati al 100% dal programma europeo Horizon Europe) di cui 20 mila euro per il Comune di Cesena che, affiancato dai partner di progetto e da esperti europei su questi temi, svilupperà le seguenti attività: realizzazione di interviste e focus-Group agli attori locali (primi fra tutti i Quartieri e le associazioni attive sul territorio), volontari, cittadini sull’esperienza di volontariato durante l’emergenza di maggio 2023 (con particolare riferimento al modello “Don Milani”) e sul valore del volontariato in Protezione Civile; organizzazione di info-day e giornate informative; organizzazione di n.3 workshops di co-progettazione con attori locali, volontari, cittadini per definire scenari e strumenti in grado di rafforzare la gestione, la formazione, la comunicazione del volontariato civile a livello locale in tempo di pace e all’interno di future emergenze.
A livello europeo invece: partecipazione ai meeting online con i partner di progetto ed esperti europei sui temi di resilienza e costruzione di scenari per aumentare la resilienza delle comunità locali; scambio di buone pratiche con gli altri Laboratori europei; partecipazione ad una visita studio presso il “Centro europeo di innovazione del futuro” con sede in Belgio (EFIS Centre).