(Sesto Potere) – Bologna – 12 aprile 2024 – Proseguire il rapporto di massima collaborazione con le autorità competenti per la ricerca delle cause della grave tragedia della centrale idroelettrica di Bargi e contemporaneamente incrementare controlli e contrasto alle illegalità sul lavoro.
Questo il principale impegno che Antonio Mumolo (Pd) consegna all’esecutivo regionale con una risoluzione sottoscritta anche dai colleghi di gruppo Stefano Caliandro, Marilena Pillati, Matteo Daffadà, Roberta Mori, Marcella Zappaterra, Lia Montalti, Mirella Dalfiume e Luca Sabattini a cui si sono aggiunti anche Federico Amico (ER Coraggiosa) e Silvia Zamboni (Europa Verde).
Nell’atto di indirizzo politico vengono ricordati i fondamenti costituzionali sull’iniziativa economica che in nessun caso può recare danno alla libertà, sicurezza e alla dignità umana, così come vengono richiamati i chiari rimandi alla normativa regionale che, tra i vari programmi previsti, promuove la salute nei luoghi di lavoro e piani mirati di prevenzione e che si traduce nel ‘Patto per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro’ ricompreso nel più generale ‘Patto per il lavoro e per il clima’ siglato nel settembre 2022.
Sottolineate anche le numerose iniziative in capo alle organizzazioni sindacali contro ogni forma di illegalità e per la promozione di un lavoro sempre più qualitativo, Mumolo constata anche la recente insoddisfazione delle parti sociali sul Piano triennale dei fabbisogni di personale dell’ispettorato nazionale del lavoro “a causa della mancanza di un piano d’azione dettagliato con misure specifiche per contrastare gli infortuni sul lavoro unitamente a proposte governative considerate generiche e prive di risorse finanziarie adeguate”.
Riferendosi poi alla tragedia nella centrale idroelettrica di Bargi, il dem rimarca come “dei 12 operai al lavoro durante l’esplosione, quasi tutti appartengano a ditte esterne ad Enel che è la proprietaria dell’impianto” e per questo chiede un forte impegno per capire i motivi della tragedia, ma parimenti sollecita anche di “continuare ad intensificare le misure di contrasto all’illegalità sul lavoro, nonché i controlli per il potenziamento della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, dando piena applicazione a quanto previsto nel Piano Regionale della Prevenzione e nel Patto per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Alla luce di quanto accaduto viene richiesto un rafforzamento degli organici degli ispettorati del lavoro “e il finanziamento alle regioni affinché possano il rafforzare gli organici dei dipartimenti di sanità pubblica delle AUSL, in particolare dei servizi di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro”. Ulteriori sollecitazioni a intervenire sull’esecutivo nazionale, infine, per un maggiore coinvolgimento delle organizzazioni sindacali “nella definizione e nell’attuazione di un piano d’azione efficace e dettagliato per rafforzare la sicurezza nei luoghi di lavoro, predisporre interventi sulla filiera degli appalti e dei subappalti nella quale si diluiscono, fino a scomparire, le misure di sicurezza e le relative responsabilità e valutare la creazione della procura nazionale del lavoro, sulla falsariga di quella antimafia”.