venerdì, Maggio 2, 2025
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Patata della Riviera Romagnola, Confagricoltura e Crea lavorano al rilancio

(Sesto Potere) – Rimini – 2 maggio – Nella fascia costiera delle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini c’è una produzione che si è sviluppata grazie alla richiesta alimentata dal settore turistico, una tradizione agricola che affonda le radici in terreni sabbiosi ed è cullata dalla brezza marina.

È qui che nasce la Patata della Riviera Romagnola, tubero precoce che da sempre è richiesto da alberghi, ristoranti e mercati locali della Riviera, contribuendo all’offerta gastronomica che accompagna la stagione turistica.

Proprio per rilanciare e valorizzare questo prodotto tipico, Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini organizza l’incontro “La Patata della Romagna“, in programma mercoledì 7 maggio alle ore 11.30 al Macfrut 2025 (Padiglione D5 – Stand 193). Un momento di confronto e proposta che vedrà la partecipazione di Bruno Parisi (Crea – Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali), Gian Paolo Baroncini (sperimentatore), Daniele Montemaggi (vicepresidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini) e Alessio Mammi (Assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Rapporti con la UE della Regione Emilia-Romagna).

“La Patata della Riviera Romagnola è una produzione storica che merita di essere riconosciuta e rilanciata”, spiega Bruno Parisi. “Da anni collaboriamo con i produttori dell’areale costiero romagnolo, caratterizzato da raccolte anticipate grazie al clima mite. Qui si è sempre ricercato una patata capace di ingrossare rapidamente i tuberi per arrivare pronti all’inizio della stagione turistica. Se un tempo la varietà più diffusa era la Jaerla, oggi abbiamo individuato nuove varietà, più resistenti e performanti, che conservano le caratteristiche di precocità e qualità richieste dal mercato locale. La patata novella della Riviera, scavata giovane e senza frigoconservazione, è ricca di vitamina C e rappresenta un esempio autentico di filiera corta, con un mercato attivo per circa un mese e mezzo e un forte legame con il territorio”.

Una coltura che conta oltre 200 ettari e che, come sottolinea Daniele Montemaggi, “può e deve diventare una bandiera dell’agricoltura romagnola a chilometro zero, perfettamente integrata con l’economia turistica della Riviera. Confagricoltura vuole essere il motore di questo rilancio, affiancando i produttori nella valorizzazione commerciale, nella promozione del prodotto e nella costruzione di un’identità chiara e distintiva. Investire sulla Patata della Riviera Romagnola significa sostenere contemporaneamente agricoltura, turismo e territori. Grazie al Crea si è individuato un set di nuove varietà che mettiamo a disposizione dei produttori che vogliono investire in questa produzione”.

L’incontro di Macfrut 2025 rappresenta il primo passo concreto di questo percorso: un’occasione per raccontare la storia di un prodotto che nasce vicino alla sabbia e profuma di mare, pronto a tornare protagonista sulle tavole della Romagna e non solo.

Un prodotto raccolto ancora a mano e confezionato in cassette direttamente in campo, un tubero che fa della freschezza e della qualità la sua cifra distintiva.