(Sesto Potere) – Parma – 28 agosto 2025 – Si è conclusa nei giorni scorsi con una denuncia alla Procura della Repubblica di Parma a carico di un 38enne straniero l’attività d’indagine svolta dai Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Parma. Il 38enne, ritenuto il presunto responsabile di due furti aggravati, era già noto agli investigatori per un passato segnato da numerose segnalazioni e condanne per reati contro il patrimonio, commessi sia a Parma che nella provincia.
L’attività d’indagine, condotta dai Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Parma con il supporto dei colleghi della Sezione Radiomobile e delle Stazioni competenti per territorio, ha riguardato due episodi di furto, commessi a fine ottobre 2024, rispettivamente uno a Mezzani di Sorbolo e l’altro nella zona nord di Parma, in danno di due aziende.
Nello specifico, nella nottata del 29 ottobre, a seguito di una segnalazione alla Centrale Operativa, i Carabinieri della Sezione Operativa sono intervenuti nel Comune di Sorbolo Mezzani, frazione di Mezzani, presso un capannone che ospita un’autofficina, per effettuare un sopralluogo a seguito di un furto. Dall’interno del capannone era stata rubata l’auto di un cliente in attesa di essere riconsegnata dopo le riparazioni. Nel corso delle indagini, i militari hanno rinvenuto, all’esterno dell’immobile, alla base di un portone con vetri infranti (attraverso il quale gli autori del furto si sono introdotti), un paio di forbici e un attrezzo multiuso, presumibilmente utilizzati per forzare l’accesso.
Durante il meticoloso sopralluogo, i militari hanno anche individuato numerose tracce ematiche, sia sul portone che all’interno di alcune autovetture aperte parcheggiate nell’immobile, nonché sul pavimento. Hanno quindi proceduto a prelevare dei campioni con tamponi sterili.
Gli investigatori hanno ritenuto che le macchie di sangue fossero riconducibili agli autori del furto, che si sarebbero feriti nell’entrare nel capannone attraverso il vetro infranto.
Sempre nella stessa nottata del 29 ottobre, i Carabinieri della Sezione Radiomobile di Parma sono intervenuti presso una stazione di servizio nella zona nord di Parma, a seguito della segnalazione di un altro furto. Sul posto, i militari hanno accertato che, durante la notte, il conducente di un’auto, successivamente identificata come quella rubata poco prima dall’autofficina di Mezzani, aveva danneggiato, utilizzandola come ariete, il box contenente il materiale per l’autolavaggio, asportando due aspirapolveri industriali di ingente valore economico.
Anche in questo caso, durante il sopralluogo, i militari intervenuti hanno rinvenuto e repertato delle tracce ematiche ritenute di evidente interesse investigativo.
Alle prime ore del giorno, i due imprenditori hanno formalizzato la denuncia, permettendo ai Carabinieri di avviare tempestivamente le indagini.
Inizialmente, sono stati acquisiti i filmati delle telecamere dell’area di servizio. L’attenta analisi di queste immagini ha permesso ai Carabinieri di estrapolare immagini di buona qualità, che hanno consentito di accertare che l’autore del reato era un uomo solo, i cui tratti somatici hanno orientato il sospetto su un soggetto già noto per precedenti specifici.
L’indagine è proseguita in modo tecnico: sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, le macchie di sangue repertate sulle due scene del crimine sono state consegnate alla “Sezione Biologia” del RIS di Parma.
I Carabinieri del RIS, ottenuti i reperti, hanno effettuato tutti i passaggi necessari per rendere le tracce utilizzabili ai fini probatori, avviando un lungo processo di comparazione. Grazie alle analisi effettuate, è stato possibile estrapolare un profilo genotipico di genere maschile, risultato già inserito nella Banca Dati Nazionale del DNA: il sangue corrispondeva al profilo genetico del 38enne straniero su cui si erano concentrati i primi sforzi investigativi, permettendo così di ricondurlo alle due scene dei furti.
Sulla base degli elementi probatori acquisiti, e fatto salvo il principio di innocenza fino a sentenza definitiva, il 38enne è stato quindi denunciato all’Autorità Giudiziaria.