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Ospedale di Vaio: arriva il robot per curare l’ipertrofia prostatica benigna

(Sesto Potere) – – 26 marzo 2026 – L’ospedale di Vaio, nel comune di Fidenza, tratta l’ipertrofia prostatica benigna con una metodica
innovativa: la terapia di ablazione con acqua tramite sistema robotico. Nel servizio sanitario pubblico, l’ospedale dell’Azienda Usl di Parma è, ad oggi, l’unico in Emilia-Romagna ad utilizzare questa modalità di cura.

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“E’ un investimento importante – afferma Anselmo Campagna, commissario straordinario dell’Azienda Usl di Parma e direttore generale di Azienda OspedalieroUniversitaria – ad ulteriore testimonianza della crescita e della specializzazione dell’ospedale di Vaio e dei suoi professionisti, al servizio di tutta la provincia e oltre”.
“Si tratta di una tecnica – spiega Daniel Martens, direttore dell’unità operativa di Urologia dell’ospedale di Vaio dell’Azienda Usl – che con l’impiego d’acqua, al posto del tradizionale laser, riesce a rimuovere l’adenoma prostatico in maniera accurata e conservativa”. “Il tessuto – continua il direttore – viene rimosso in maniera robotica, quindi precisa e controllata, eliminando il rischio di un trattamento manuale troppo
aggressivo o non abbastanza efficace”.

L’ipertrofia prostatica benigna è una condizione molto comune al di sopra dei 50 anni, ma colpisce anche uomini più giovani, con una incidenza del 46% in persone con età compresa tra i 50-60 anni, per aumentare poi progressivamente con l’avanzare dell’età, rappresentando la seconda patologia per diagnosi effettuata negli uomini ogni anno in Italia.
L’ipertrofia prostatica benigna si manifesta con un ingrossamento della parte centrale della prostata e può causare fastidiosi disturbi come, ad esempio, il bisogno di urinare frequentemente, anche di notte, un getto debole e/o intermittente, la sensazione di non svuotare mai completamente la vescica e il gocciolamento terminale. Se non curata in tempo, può aggravarsi fino a determinare seri problemi alle vie urinarie e complicazioni renali.

“La nuova tecnologia in uso a Vaio è un’ottima risposta che possiamo offrire in particolare alle persone più giovani – riprende Martens – perché ha il grande vantaggio di conservare, nell’80-85% dei pazienti trattati, l’eiaculazione fisiologica. Un vantaggio questo che con l’uso del laser è garantito in maniera molto inferiore, così come nei trattamenti farmacologici indicati per curare questa patologia, con una
grande ripercussione sulla sfera psicologico-sessuale e nelle relazioni sociali. Inoltre, questa innovativa metodica consente oltre che un’esecuzione più precisa, anche tempi operatori più brevi, passando da oltre un’ora con l’uso del laser a una durata di pochi minuti, con conseguente migliore recupero per il paziente e minor permanenza in ospedale”. “Infine – conclude il direttore – la procedura prevede anche l’esecuzione dell’esame istologico sul tessuto asportato”.

All’ospedale di Vaio, l’introduzione e l’utilizzo di questa metodica è iniziata a fine anno 2024, con l’acquisto dell’attrezzatura, prevista nel piano degli investimenti aziendali, del valore di 140 mila euro (escluso il costo della sonda che è monouso).
Il trattamento avviene in anestesia spinale o generale.

L’UNITA’ OPERATIVA DI UROLOGIA DELL’OSPEDALE DI VAIO
E’ dotata di 23 posti letto e 2 di day hospital, effettua più di 1.200 interventi chirurgici l’anno, trattando patologie oncologiche (tumori renali, via escretrice, prostata, vescica, testicolare), andrologiche, urologia funzionale, calcolosi e la patologie benigna della prostata. In particolare, l’ipertrofia prostatica benigna viene trattata con tecniche endoscopiche laser sempre più all’avanguardia e mini invasive e con il sistema di ablazione ad acqua, trattando con il solo laser oltre 250 pazienti l’anno.
Inoltre, l’unità operativa di Urologia di Vaio assicura su tutto il territorio nazionale attività di tutoraggio e formazione a professionisti che intendano acquisire le competenze per l’impianto di un particolare dispositivo medico regolabile per il trattamento dell’incontinenza urinaria maschile. Sono oltre 13.700 le prestazioni specialistiche ambulatoriali offerte in un anno, con circa 2.500 cistoscopie.
L’unità operativa diretta da Daniel Martens è costituita da ulteriori 6 medici, una coordinatrice, 15 infermieri, 5 operatori socio sanitari.