(Sesto Potere) – Bologna – 12 luglio 2025 – “Come Comuni dell’Emilia-Romagna, raccogliamo le preoccupazioni espresse in queste ore da diversi amministratori locali, in particolare rispetto alle ricadute territoriali dell’operazione Unicredit-Banco BPM, che rischia di incidere significativamente sulla presenza fisica degli sportelli bancari e dei servizi”: lo afferma in una nota il presidente di ANCI Emilia-Romagna Marco Panieri (nella foto).
“In questa fase delicata di riorganizzazione del sistema bancario italiano, che vede trasformazioni profonde legate alla digitalizzazione, all’automazione e a nuovi assetti societari, è fondamentale tenere conto delle esigenze reali dei territori, dei cittadini e dei lavoratori.”: aggiunge il presidente di ANCI Emilia-Romagna.
Per aver un’idea, l’operazione di acquisizione di Banco BPM da parte di UniCredit, già approvata dall’Unione Europea, prevede la chiusura di circa 200-290 sportelli bancari, in particolare nelle aree dove le due banche hanno una forte presenza.
Destinate a chudere alcune decine di filiali anche in Emilia-Romagna.
“In provincia di Modena, secondo le prime ipotesi, sarebbero ben 30 le filiali destinate alla chiusura su un totale di 49, entro la fine del 2025”: ha avvertito Daniela Dondi, deputato di Fratelli d’Italia.
Secondo altri calcoli sarebbero 23 gli sportelli da dover chiudere nel modenese.
Proprio Modena (insieme a Verona e Novara) è una delle sedi delle direzioni territoriali di Banco BPM.
Per Reggio Emilia sarebbero 6 filiali in meno.
Unicredit ha proposto all’Ue di cedere circa 200 sportelli di Banco BPM nelle aree di provincia dove supererebbe il 20% di quota del mercato del credito e tra queste c’è anche il comprensorio di Bologna (con la soglia del 24,1%), preoccupazione anche nel capoluogo regionale, dunque.
“Il nostro appello, come enti locali, è che operazioni di questa portata non siano calate dall’alto, ma prevedano un confronto strutturato con i territori maggiormente coinvolti. L’attenzione deve essere rivolta non solo ai numeri, ma alle persone: ai risparmiatori, ai correntisti, alle piccole e medie imprese che ogni giorno si relazionano con il sistema bancario, così come ai dipendenti che rappresentano un presidio umano e professionale essenziale”: aggiunge ancora Marco Panieri.
“In un momento già segnato da tensioni economiche e geopolitiche, è necessario che le trasformazioni in atto non compromettano ulteriormente l’accessibilità ai servizi, soprattutto nelle aree periferiche, montane e meno urbanizzate, dove il presidio bancario è ancora un punto di riferimento fondamentale per la comunità”: conclude il presidente di ANCI Emilia-Romagna.