(Sesto Potere) – Roma, 1 agosto – “È prioritario mettere un freno all’ideologia ‘woke’ che sta trasformando il legittimo obiettivo di inclusività in esclusione e palese sopruso. Gli esempi sono decine ma oggi salta agli occhi la scandalosa decisione del CIO di far gareggiare sul ring due trans nati uomini contro pugili donne. Una competizione impari perché è inutile rimarcare che un pugile nato uomo ha comunque una fisicità diversa rispetto a quella di una donna, che gli consente di avere vantaggi indiscussi in gara. Si tratta di una vera e propria ingiustizia nei confronti dell’universo femminile che solo a sinistra si tende a dissimulare criticando quella che sarebbe giudicata una ‘crociata’ del centrodestra contro i pugili trans. Insomma, a sinistra si afferma tutto e il suo contrario a seconda dell’occasione. Domani noi tiferemo e stringeremo in un abbraccio forte la nostra Angela Carini costretta a misurarsi sul ring con la trans algerina Imane Khelif, esclusa dai mondiali di boxe lo scorso anno per aver fallito il test ormonale, ma inclusa alle Olimpiadi grazie a maglie allargate che impediranno nei fatti alla nostra Angela di gareggiare alle stesse condizioni dell’avversaria, in sicurezza e con le medesime opportunità. Non diamo però per scontato il risultato, la forza delle donne a volte può superare barriere considerate insormontabili. Anche questo caso, tuttavia, è lo specchio delle criticità che caratterizzano queste Olimpiadi francesi e dei pessimi segnali che stanno dando gli estremismi della cancel culture e della deriva ‘woke’”.
Così in una nota il parlamentare Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna.