(Sesto Potere) – Forlì – 4 dicembre 2025 – Nei giorni scorsi il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini ha dichiarato all’Ansa “Nei primi 15 giorni di vigore del nuovo codice della strada i morti sono diminuiti del 25% passando dai 67 del 2023 rispetto ai 50 dello stesso periodo di quest’anno”. Una dichiarazione ampiamente ripresa da tutti i media.
Secondo l’ Asaps di Forlì (presieduta da Giordano Biserni, nella foto) questa dichiarazione: “appare fuorviante ed imprecisa in quanto i dati, riportati dal Ministro come generali, si riferiscono solamente agli scontri mortali rilevati da Polizia Stradale e Carabinieri che rappresentano solamente il 34% degli incidenti con lesioni rilevati in Italia, in quanto il restante 66% (secondo fonte Istat 2023) viene rilevato dalle Polizie Municipali”.
L’Ufficio studi Asaps da tempo con i suoi osservatori rileva da fonti pubbliche gli incidenti stradali mortali dove le persone muoiono sul colpo o nei giorni immediatamente successivi. Tale rilevamento, in questa fase sviluppato in collaborazione con ALG (Associazione Lorenzo Guarnieri onlus), peraltro sottostima la mortalità in quanto non tiene conto dei morti entro 30 giorni dall’evento.
I dati
“Da questi dati pubblici e documentati (*) risulta che nei 15 giorni successivi all’entrata in vigore delle modifiche al codice della strada sono morte sulle strade italiane almeno 111 persone, più del doppio delle 50 dichiarate dal Ministro. La mortalità nello stesso periodo di 15 giorni rilevata da dati pubblici da Asaps nel 2023 risultava essere di 110 persone mostrando quindi una stabilità rispetto al 2023 e non una riduzione del 25%, della quale peraltro saremmo stati molto felici. Includendo anche i dati relativi alle giornate di fine anno, dal 14 dicembre 2024 – data di entrata in vigore delle modifiche al codice della strada – sino al 1° gennaio 2025 compreso, le morti ricavabili da fonti pubbliche sono state 134 in 125 incidenti mortali. Nello stesso periodo del 2023 le morti su strada rilevabili da fonte pubbliche erano state 131 in 115 collisioni mortali. Dal 14 dicembre al 1° gennaio sulle strade italiane purtroppo si continua a morire come nello stesso periodo del 2023″: afferma in una nota l’Asaps.
Il commento
“Auspichiamo che, con questa evidenza ricavata da dati pubblici, venga risolta a livello ministeriale la carenza relativa alla raccolta dati sugli incidenti stradali e alla sua tempestività. I Ministeri competenti dovrebbero consolidare in maniera tempestiva anche i dati di mortalità provenienti dalle Polizie Municipali, che, ricordiamolo, rilevano gli scontri con lesioni in ambito urbano dove maggiori sono le collisioni stradali con i morti e feriti. La valutazione di un provvedimento normativo non può essere fatta in un periodo così limitato di tempo e con dati incompleti, ma dovrebbe avere a nostro parere un monitoraggio più lungo, continuo nel tempo e con dati affidabili. Le norme, per essere efficaci, dovrebbero poi essere accompagnate da investimenti nei controlli – anche con un vero potenziamento delle pattuglie su strada – e nell’educazione ad una mobilità sicura per tutti. E su questo tema, quello degli investimenti, al solito la sicurezza stradale rimane una cenerentola, in attesa di un principe azzurro che non arriva mai”: propone l’Asaps.
Sommario dati di Comparazione
(*) Nota Metodologica ASAPS, Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale con sede a Forlì: i dati sono rilevati da fonti pubbliche (web e giornali) e riguardano le morti sul colpo e quelle che avvengono nei primi giorni successivi quando sono comunicate dai media. Pertanto, tali numeri sono sicuramente sottostimati in quanto sono considerati morti in incidenti stradali quando la morte della persona avviene entro il trentesimo giorno dopo lo scontro. La rilevazione relativa al 1/01/2025 si ferma alle ore 16.00 del giorno 2/01/2025