(Sesto Potere) – Cesena – 4 luglio 2024 – Ad un anno dall’inizio dell’efficacia del nuovo Codice degli appalti, si è tenuta o la prima riunione del tavolo di consultazione, presieduto dal Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che ha visto la partecipazione di oltre ottanta interlocutori istituzionali e stakeholder qualificati per fare il punto della situazione.
All’incontro hanno preso parte i rappresentanti di Confartigianato che hanno espresso giudizio positivo su questo anno di applicazione del nuovo Codice e illustrato al Ministro gli aspetti di possibile miglioramento.
“Secondo Confartigianato, la revisione normativa – mette in luce il Gruppo di Presidenza Cesena formato da Daniela Pedduzza, Fulvia Fabbri
e Stefano Soldati (nella foto) – non ha portato al blocco degli appalti e finalmente è stata avviata la qualificazione delle stazioni appaltanti. Positivo anche lo sforzo verso la digitalizzazione delle procedure di gara che, tuttavia, necessita ancora di una forma di accompagnamento finalizzata a garantire la piena inclusione delle micro e piccole imprese, asse portante dell’economia”.
“L’occasione della consultazione online, annunciata dal Ministro – prosegue il Gruppo di Presidenza – sarà poi preziosa per evidenziare la
necessità di un intervento chiarificatore sulla corretta applicazione dell’articolo che disciplina il “Principio di applicazione dei contratti
collettivi nazionali di settore. In via interpretativa, infatti, il Ministero potrebbe sciogliere le criticità emerse in questo anno, chiarendo alle stazioni appaltanti che l’interpretazione più adeguata a cui far riferimento per completare il processo di piena introduzione dell’articolo e delle altre norme del codice, relative alla contrattazione collettiva e al criterio delle medesime tutele, sia quella già definita dalle parti social dove vi è stata la corretta combinazione tra più istanze, tutte legittime, ma spesso, anche in ragione del nostro complesso sistema sindacale, in contrapposizione tra loro. Inoltre, Confartigianato contribuirà per rappresentare al legislatore le disposizioni che hanno bisogno di chiarimenti, o i disallineamenti normativi che possono generare incertezze, così come parti della norma che andrebbero riviste”.