mercoledì, Ottobre 22, 2025
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Nuova PET/TC all’ospedale di Forlì. Prima installazione in Italia di questo modello e seconda in Europa

(Sesto Potere) – Forlì – 22 ottobre 2025 – Inaugurato oggi, all’ospedale “Morgagni – Pierantoni “ di Forlì, il nuovo Tomografo PET/CT Whole Body United Imaging uMI Panorama nell’Unità Operativa di Medicina Nucleare, diretta dalla dottoressa Federica Matteucci.

Alla cerimonia erano presenti Gian Luca Zattini, Sindaco di Forlì, Tiziano Carradori, Direttore Generale dell’Ausl della Romagna, Francesca Bravi, Direttrice Sanitaria dell’ Ausl della Romagna, Francesco Sintoni, Direttore della Direzione medica di Presidio Ospedaliero di Forlì, Federica Matteucci, Direttrice della UO di Medicina Nucleare di Cesena-Forlì-Faenza, Stefano Sanniti, Direttore della UO Fisica medica e Ingegneria clinica e Andrea Galeotti, Direttore della Direzione Infermieristica e Tecnica di Forlì.

“Si tratta – ha spiegato con piacere ed orgoglio la dott.ssa Federica Matteucci – della prima installazione in Italia di questo modello e della seconda in Europa, che rappresenta un salto tecnologico e culturale di straordinaria rilevanza per la nostra struttura e per tutto il territorio romagnolo. Questa apparecchiatura di ultima generazione, dotata di un ampio campo di vista, consente di ottenere immagini ad altissima risoluzione, permettendo diagnosi precoci, accurate e tempestive. Inoltre, l’estensione del campo di vista permette di effettuare gli esami in tempi notevolmente ridotti, con una minore dose di radiofarmaco somministrato, riducendo così sia il carico dosimetrico sia il disagio per i pazienti, in particolare per le persone più fragili”

“Accanto all’innovazione tecnologica – prosegue – abbiamo dedicato grande attenzione alla qualità degli ambienti, completamente rinnovati secondo un approccio di umanizzazione delle cure rivolto sia ai pazienti che agli operatori. In particolare, la sala d’attesa è stata progettata e decorata da Sara Liverani, che con il suo intervento artistico ha trasformato lo spazio in un luogo più accogliente, armonioso ed attento al vissuto dei pazienti. A dare ulteriore significato a questa inaugurazione è l’ intitolazione della sala al Dr. Giuseppe Fiorentini, fondatore della Medicina Nucleare di Forlì. Con questo gesto simbolico, ma profondamente sentito, vogliamo onorare la memoria di un professionista che ha rappresentato un punto di riferimento per la nostra realtà, contribuendo in modo determinante alla nascita e allo sviluppo della disciplina nella nostra città. Ringrazio sinceramente tutti coloro che hanno reso possibile questo importante progetto: la Direzione Aziendale, i colleghi del reparto, i tecnici, gli ingegneri, i fisici sanitari e tutti i professionisti che hanno lavorato con competenza e dedizione. Grazie anche a Sara Liverani per aver saputo interpretare lo spazio con sensibilità e umanità, contribuendo a creare un ambiente di cura che è anche uno spazio di bellezza e accoglienza”.

“L’introduzione di questa nuova PET/TC – spiega il dott. Francesco Sintoni – consente di incidere positivamente su tutta l’offerta romagnola, implementando la rete dei servizi di Medicina Nucleare ai quali afferiscono i cittadini provenienti da tutto il territorio aziendale, e oltre. E’ veramente con grande soddisfazione che mettiamo a disposizione dei nostri cittadini e dei professionisti della nostra Azienda una tecnologia sofisticata e innovativa, che ci permetterà non soltanto di incrementare la produttività complessiva, ma anche di accrescere la sicurezza, e di migliorare i tempi ed i percorsi di cura. Mi associo ai ringraziamenti alla nostra direzione e ai professionisti sanitari, ma vorrei in particolare sottolineare il grande lavoro dell’ufficio tecnico e dell’ingegneria clinica che, con grande professionalità e competenza, hanno saputo affrontare e risolvere tutte le problematiche tecniche intercorse e consentire l’attivazione della macchina nei tempi previsti. Ringrazio infine Sara Liverani, che ancora una volta ha devoluto gratuitamente la propria arte al nostro ospedale, contribuendo a renderlo un posto sempre più accogliente e bello”

Sfide attuali e innovazione nell’imaging PET

Le sfide contemporanee nella medicina nucleare, ed in particolare nell’imaging PET, non riguardano soltanto il perfezionamento tecnologico, ma anche la capacità di gestire la crescente complessità clinica. Oggi ci si confronta con la necessità di ridurre gli artefatti da movimento ed i tempi di scansione, senza sacrificare la qualità diagnostica; ottimizzare i protocolli per pazienti con condizioni molto diverse; e garantire affidabilità negli studi longitudinali e nei trial clinici. A queste esigenze si aggiunge la pressione per ridurre la dose di radiofarmaco e l’esposizione complessiva, mantenendo al contempo sensibilità elevata e una risoluzione sempre più spinta. È un equilibrio delicato tra innovazione tecnologica, sicurezza del paziente e sostenibilità operativa

La nuova PET/TC digitale all’ospedale di Forlì

La nuova PET/CT digitale offre la possibilità di ridurre drasticamente le dosi di radiofarmaco (fino anche al 50%) e, combinata con tempi di preparazione ed esecuzione più rapidi, si traduce in un’esperienza meno stressante per il paziente, rendendo l’esame più gestibile e confortevole. Il sistema, basato su detettori interamente digitali in cristallo di ultima generazione e su algoritmi di ricostruzione che integrano tecniche avanzate di intelligenza artificiale, permette di ridurre i margini di incertezza e fornire dati diagnostici più chiari. L’oncologia rimane l’ambito in cui la PET trova la sua applicazione più diffusa e strategica, ed è proprio qui che emerge con forza la necessità di un’evoluzione. La crescente complessità dei protocolli terapeutici, insieme all’introduzione di farmaci mirati e immunoterapie, richiede strumenti di imaging in grado di cogliere variazioni sottili e precoci nella risposta al trattamento. Non basta più “vedere” la malattia: è necessario interpretarne le dinamiche molecolari e metaboliche, offrendo al clinico dati affidabili e tempestivi per guidare decisioni terapeutiche personalizzate. La medicina di precisione rappresenta la possibilità di unire la potenza della tecnologia con l’attenzione concreta alle differenze individuali. Non si limita a migliorare l’accuratezza delle diagnosi o l’efficacia delle terapie, ma porta con sé un cambio di prospettiva: vedere il paziente non come un insieme di dati anonimi, bensì come una complessità unica che merita soluzioni mirate. L’obiettivo principale è ottimizzare la diagnosi, con un focus specifico sull’individuazione precoce di lesioni subcentimetriche, un traguardo da sempre considerato sfidante nella medicina nucleare a causa delle limitazioni tecniche e della complessità delle immagini

Un’opera artistica di Sara Liverani nelle pareti della sala di attesa della PET

“Sono intervenuta dipingendo questi spazi della Medicina Nucleare (Ndr. come aveva già fatto, nell’ospedale di Forlì, arricchendo di sue opere la Chirurgia Senologica, la Rianimazione e la Chirurgia generale e Terapie oncologiche avanzate) – afferma Sara Liverani – perché so che fanno bene, perché il contesto in cui viviamo vuole dire tutto. Chiedetelo all’epigenetica, chiedetelo al DNA come mai un gene diventa a volte neurone, a volte muscolo, a volte pelle, a volte tumore. Perché il contesto in cui la cellula vive e nasce fa tutta la differenza e quindi provo a creare contesti di vita migliori, per quel che sono le mie potenzialità. Perché so che fanno bene ai pazienti che lì vivono a periodi, ai familiari di quei pazienti, al personale sanitario che lì vive per almeno 220 giorni all’anno e fanno bene anche a me”