(Sesto Potere) – Cesena – 9 novembre 2023 – Cesena ha una storia musicale antica, importante, straordinariamente articolata e singolarmente sottovalutata. Un racconto che inizia già nel XIV con la prima schola cantorum istituita presso il Capitolo della Cattedrale e che prosegue ancora oggi con protagonisti della scena musicale come Romeo Castellucci e con eventi straordinari come “Rockin’ 1000”.
Una storia che trascende la dimensione fisica della città di provincia e che è fatta di luoghi e di istituzioni, ma anche di personalità rilevanti a livello nazionale e internazionale e di testimonianze documentali materiali e immateriali.
Luoghi, istituzioni, testimonianze e personalità che, nell’insieme, determinano un “patrimonio” meritevole di essere salvaguardato e valorizzato e tanto più significativo in una fase come quella attuale nella quale la “competizione” tra territori si avvale necessariamente di tutti quegli elementi che caratterizzano distintivamente un luogo rispetto a tutti gli altri, a cominciare proprio dalle sue manifestazioni culturali. A maggior ragione se questi elementi riguardano la musica, ossia l’espressione culturale che più di ogni altra riesce a coniugare universalità e identità (come hanno dimostrato i ragazzi che, nel maggio scorso, spalavano il fango cantando “Romagna mia”) e che meglio di altre può fungere da volano per lo sviluppo di un territorio. Un recente rapporto del WTO (l’Organizzazione per il turismo delle Nazioni Unite) si intitola proprio “Music is the new gastronomy” a conferma di come la musica stia assumendo una funzione di driver di sviluppo economico e di immagine dei luoghi analoga a quella che nel corso degli ultimi trent’anni è stata svolta dall’enogastronomia
Su queste basi, nella Sala proiezioni della Biblioteca Malatestiana è stata presentata in anteprima per la stampa “Cesena Città della Musica e del Ballo”, associazione che nasce allo scopo di fare emergere questo patrimonio e di utilizzarlo come base di partenza (unitamente ad altre iniziative) per il rilancio culturale e di immagine della città. Alla presentazione stampa, a cui hanno preso parte l’Assessore alla Cultura Carlo Verona e Andrea Pollarini, rappresentante dell’Associazione, seguirà l’evento pubblico in programma per domenica 12 novembre, alle ore 16:00, nella Sala proiezioni della Malatestiana.
“GIAM2023 – commenta il direttivo dell’Associazione – è la prima iniziativa pubblica di questa associazione e rappresenta l’occasione per presentare alla città alcuni importanti archivi musicali che testimoniano questa storia: la sezione musicale della Biblioteca Malatestiana, gli archivi di Franco Dell’Amore e Maurizio Comandini e la “raccolta” di documenti audiovisivi costruita dal Vidia Club in quarant’anni di attività. Abbiamo scelto il termine “giacimenti” (GIAM è l’acronimo di giacimenti musicali) perché nella prospettiva di lungo periodo che ci siamo dati intendiamo valorizzare ogni genere di raccolta musicale: da quelle sonore a quelle bibliografiche, dalle collezioni alle testimonianze orali”.
È un evento originale ed inedito che si terrà domenica 12 novembre nella Sala proiezioni della Malatestiana. Un evento pensato non solo per fare conoscere l’esistenza di questi giacimenti (in genere difficilmente accessibili) ma soprattutto per consentire al pubblico di apprezzare il contenuto, per cui ciascuno dei quattro interventi in programma sarà costituito da un mix di narrazione e di tracce sonore inedite o molto rare. Il titolo scelto per questa edizione (“A cosa servono gli archivi?”) ha proprio lo scopo di dimostrare la varietà e le varie possibilità d’utilizzo di questi giacimenti.
“La scelta fatta dalla Regione Emilia-Romagna di candidare il “liscio” a patrimonio immateriale UNESCO – che si è manifestata mentre avevamo già avviato il processo costitutivo dell’associazione – conferma la bontà della nostra intuizione primigenia. Siamo altresì convinti che Cesena – che è il luogo dove il liscio è nato, nella seconda metà dell’800 – possa e debba inserirsi autorevolmente in questo processo organizzativo”, conclude.