venerdì, Ottobre 18, 2024
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Minutillo: notificato al Prefetto ed al Questore di Forlì un ‘interpello’ per tutelare il diritto al saluto romano

(Sesto Potere) – Forlì, 18 ottobre 2024   Sono state depositate le motivazioni della sentenza n. 899/2024 del Tribunale Penale di Forlì che il 13 settembre scorso aveva assolto 12 imputati dall’accusa di violazione delle leggi Scelba e Mancino in occasione delle celebrazioni per il Centenario della Marcia su Roma avvenute a Predappio nell’ottobre del 2022.

Per il Tribunale nella persona del Giudice Andrea Priore:  “la manifestazione risulta da un lato di per sé connotata da un evidente riferimento all’ideologia fascista e dall’altro è apparsa priva di quella complessiva valenza discriminatoria richiesta dalla norma, non potendo considerarsi tale l’abbigliamento richiamante le divise di epoca fascista indossato da alcuni partecipanti ed il discorso tenuto dal Santarelli che è apparso caratterizzato da una matrice di stampo prettamente storico-commemorativo”.

E ancora: “Ne discende che le manifestazioni del pensiero e dell’ideologia fascisti (al di là della loro condanna storica) non sono vietate in sé, stante la libertà di espressione e di libera manifestazione del pensiero costituzionalmente garantite”.

Le contestate condotte sono state compiute nel corso di una manifestazione tenuta in occasione dell’anniversario della marcia su Roma caratterizzata da un afflusso di persone (circa un migliaio) seppur non irrilevante nemmeno di entità tale da ravvisare in esse un’imponenza da cui poter desumere un effettivo pericolo di ricostituzione del partito fascista ed un serio allarme per l’ordinamento costituzionale” ed infine  “non si può ritenere, nell’ottica del necessario bilanciamento con la libertà di manifestazione del pensiero, la sola esternazione di vicinanza e lealtà ad un’ideologia quale quella fascista, pur antidemocratica e totalitaria, sia un’azione di per sé adeguata e sufficiente a suscitare un’ampia adesione e consensi”.

A divulgare stralci delle motivazioni della sentenza è l’avvocato Francesco Minutillo, (nella foto d’archivio in alto), autore del volume “Anche i Fascisti hanno diritti” e difensore di uno degli assolti, Mirco Santarelli, storico organizzatore dei raduni celebrativi di Predappio, afferma in una nota: “La lettura del percorso logico-giuridico seguito dal Tribunale ci consente di certificare che dopo l’imponente evento del 2022 per il Centenario,  l’effettuazione del Rito del Presente e del Saluto Romano nell’ambito delle commemorazioni di Predappio – non essendo vietata da alcuna legge – sia diventata a tutti gli effetti una condotta serenamente legittima ed anzi espressione di un diritto costituzionale”. 

“Diritto che, come tale, deve essere garantito e tutelato dalle pubbliche autorità preposte alla Sicurezza. Nessuno dovrà più essere nemmeno denunciato o segnalato per aver fatto il saluto romano durante le commemorazioni. Lo dicano con chiarezza il Prefetto ed il Questore di Forlì”: è l’invito dell’avvocato Minutillo che informa di aver notificato questa mattina al Prefetto ed al Questore di Forlì un interpello formale nel quale si chiede che: “le autorità chiariscano come il criterio interpretativo e le direttive trasmesse ai propri dirigenti ed operatori deputati al controllo delle manifestazioni sarà esclusivamente quello di garantire l’esercizio di tale diritto e non ci sarà più alcuna iniziativa di segnalazione alla autorità giudiziaria dei partecipanti che faranno il saluto romano nel corso delle ritualità proprie della iconografia fascista realizzate a Predappio durante i raduni con cadenza oramai annuale”.

“Ad oggi il non più accettabile silenzio delle autorità sul punto è esso stesso un ostacolo al libero e sereno esercizio del diritto di commemorazione dei defunti e martiri come dimostra il fatto che gli attuali organizzatori abbiano previsto che anche il prossimo anniversario non vedrà il rito del presente ma solo un comune minuto di silenzio, del tutto inadeguato a commemorare Benito Mussolini e che, immagino, non so quanti rispetteranno”: conclude la sua nota l’avvocato Francesco Minutillo.