(Sesto Potere) – Bologna – 5 gennaio 2024 – Il sistema “Allerta meteo” della Regione Emilia-Romagna prevede per la giornata di domani sabato 6 gennaio cielo molto nuvoloso o coperto con precipitazioni diffuse, a tratti moderate, più insistenti al mattino sul settore centro-orientale della regione e in spostamento verso ovest nella seconda parte della giornata. Sui rilievi emiliani le precipitazioni assumeranno carattere nevoso inizialmente solo sulle cime più alte ma con quota neve in abbassamento fino a 1400-1500 metri nella sera.
Persistenza dei fenomeni anche nella giornata di domenica con precipitazioni nevose sui rilievi inizialmente solo sulle cime più alte ma con quota neve in abbassamento fino a 1400-1500 metri in serata.
Temperature minime con valori attorno a 5-6 gradi sulle pianure centro-occidentali e 7-9 gradi sul settore orientale.
Ma l’annunciato arrivo della pioggia e della neve – dopo la siccità e il caldo anomalo di inizio inverno che stava facendo emergere i primi sintomi di stress idrico , vista la scarsità di neve in diversi settori dell’arco alpino e su gran parte della dorsale appenninica – ha fatto scattare il campanello d’allarme nelle campagne. E la Coldiretti commenta l’annunciato arrivo della perturbazione che con l’Epifania porterà precipitazioni intense e neve ed anche un brusco abbassamento delle temperature in gran parte del Nord Italia.
La situazione – sottolinea la Coldiretti – è difficile a macchia di leopardo lungo tutta la Penisola dal Piemonte alla Sicilia. Sulle Alpi torinesi manca l’80% della neve necessaria per creare le scorte idriche per consentire alle coltivazioni di crescere mentre in Sicilia le precipitazioni sono state le più scarse da oltre cento anni nel secondo semestre dell’anno secondo il Servizio informativo agrometeorologico regionale. Un danno per l’agricoltura con le arance che sono più piccole, gli ortaggi in sofferenza mentre salgono i costi per acquistare il fieno per alimentare gli animali.
L’arrivo della neve in questa stagione – precisa la Coldiretti – è quindi importante anche per l’agricoltura, perché insieme alla pioggia garantisce acqua alle campagne. Mentre il freddo è necessario per fermare le popolazioni di insetti, dannose per le colture, che potrebbero sopravvivere e svernare per attaccare i raccolti nella prossima primavera.
La svolta climatica è dunque una necessità – continua la Coldiretti – dopo un 2023 bollente segnato peraltro in Italia anche da una media di 9 eventi estremi al giorno con oltre 6 miliardi di danni all’agricoltura nazionale tra coltivazioni e infrastrutture con grandinate, trombe d’aria, bombe d’acqua, ondate di calore e tempeste di vento.
Importante è pero’ – precisa la Coldiretti – che il cambiamento sia progressivo senza ondate di freddo estremo e gelate improvvise ma anche manifestazioni violente che distruggono le coltivazioni e le infrastrutture.
“L’agricoltura italiana è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli” – afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – . Un obiettivo che richiede un impegno delle Istituzioni per accompagnare innovazione dall’agricoltura 4.0 con droni, robot e satelliti fino alla nuova genetica green no ogm. Servono investimenti per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque con un sistema diffuso di piccoli invasi che possano raccogliere l’acqua in eccesso per poi distribuirla nel momento del bisogno”: conclude Prandini.