sabato, Luglio 5, 2025
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Mercato del Lavoro in Romagna e Generazione Z: i dati dell’ Osservatorio Cisl Romagna

(Sesto Potere) – Forlì – 5 luglio 2025 – All’interno del percorso di formazione per dirigenti, la CISL Romagna, presso la sala teatro del CEUB a Bertinoro, nella giornata di venerdì 4 luglio ha affrontato la situazione del mercato del lavoro in Romagna, con particolare attenzione alla “Generazione Z,cioè coloro nati  tra la metà degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2010, la prima generazione di nativi digitali. 

Questa generazione è chiamata Z perchè segue cronologicamente la Generazione X, dei nati tra gli anni ’60 e ’70, e la Y, cioè i millennial, nati tra gli anni ’80 e ’90 . La masterclass ha affrontato principalmente il ruolo che occupa il lavoro nella vita delle giovani generazioni e le loro aspettative. 

A guidare la riflessione Daniele Marini, professore di sociologia dei processi economici presso l’università di Padova e direttore di Community Group Research&Analysis, Lorenzo Ciapetti Coordinatore dell’Osservatorio CISL Romagna e Francesco Marinelli Segretario generale CISL Romagna.

MERCATO DEL LAVORO IN ROMAGNA

Secondo lo studio elaborato dall’Osservatorio CISL Romagna, analizzando il tasso di attività, ovvero il tasso che misura la parte della popolazione in età lavorativa (tipicamente 15-64 anni) che partecipa attivamente al mercato del lavoro (lavora o cerca lavoro), in Romagna si registra una buona partecipazione degli adulti (un tasso medio di 72,57%), ma segnali di criticità nelle fasce più giovani, specie tra le donne.

Nella coorte complessiva 15-64 anni, tra il 2023 e il 2024, a Forlì-Cesena, il tasso maschile di attività (tasso medio di 79,99% nel 2024) cresce (+1,6 punti), ma quello femminile cala sensibilmente (-3,85 punti), fermandosi a 66,19% e segnalando una criticità della partecipazione delle donne al mercato del lavoro.

Ravenna, il dato maschile è stabile (78,9%), mentre quello femminile cala leggermente (-0,34), confermando un divario di genere persistente.

 A Rimini, crescita su entrambi i fronti: +2,07 per gli uomini e +0,43 per le donne. Il miglioramento è tuttavia ancora insufficiente a colmare il gap di genere.

GENERAZIONE Z

Osservando in particolare la fascia di età 15-24 anni,la cosiddetta “Generazione Z” nonostante una media in crescita rispetto al 2023, i livelli restano preoccupantemente bassi: meno di 1 giovane su 3 è attivo nel mercato del lavoro. A Forlì-Cesena e Rimini meno del 20% delle giovani donne in questa fascia di età è occupata o in cerca di lavoro.

Ravenna, il tasso maschile cresce in modo rilevante (+8 punti), ma quello femminile cala di 3,3 punti.

Forlì-Cesena, la crescita del tasso di attività degli uomini è modesta (+1,6), mentre crolla la partecipazione femminile (-9,6 punti), un segnale certamente allarmante.

Rimini, i giovani maschi crescono di oltre 8 punti, mentre le donne crescono solo marginalmente (+0,4), ampliando il divario.                                                             

Insieme al tasso di attività è necessario analizzare anche il tassodei NEET 2022-2024, cioè i giovani che sono fuori da qualsiasi percorso di istruzione, formazione o lavoro. Si evidenzia come l’’Emilia-Romagna abbia migliorato i propri indicatori in modo continuo (dal 12% al 10%), restando al di sotto sia della media italiana (15%) sia del Nord-Est (9%).

Ravennadopo un aumento netto nel 2023 (+4 punti), si registra un calo nel 2024 (–2). Tuttavia, il valore rimane superiore alla media regionale (10%)

La provincia diForlì-Cesenaha visto una crescita marcata nel 2023 (+4 punti), seguita poi da una stabilizzazione parziale. Anche in questo caso il valore 2024 (11%) è sopra la media regionale. 

Riminivede invece un evidente miglioramento : dal 14% (2022) al 7% (2024). Nel 2024 è la provincia con il tasso NEET più basso di tutta l’Emilia-Romagna.                                                                                                                                                                                                  

 “In sintesi– osserva Lorenzo Ciapetti–  la partecipazione al mercato del lavoro è sostanzialmente stabile tra gli adulti (15–64 anni),  soprattutto nella componente maschile. Tuttavia, il tasso di attività femminile mostra segnali di arretramento o stagnazione, in particolare a Forlì-Cesena, suggerendo il persistere di ostacoli legati alla conciliazione vita e lavoro e alle opportunità professionali per le donne. Tra i giovani (15–24 anni),  si osservano dinamiche  comuni: l’aumento dell’attività maschile e la stagnazione o riduzione di quella femminile, specie nei giovani.                                                                                                                                       

 “Il valore del lavoro per le nuove generazioni, specialmente dopo la pandemia- dichiara il professor Daniele Marini rimane sì importante, ma deve essere coniugato  insieme ad altre dimensioni di vita che possono essere la cultura, il tempo libero, gli amici, lo sport. Stanno quindi cercando un nuovo  equilibrio che diventa per loro fondamentale, mentre le imprese faticano in questo momento a rendersene conto, perchè pensano che il lavoro sia l’elemento chiave delle loro vite. C’è quindi bisogno di una cultura diversa e nuova dell’organizzazione del lavoro anche da parte delle aziende”.                                                                                                       

 “Il quadro suggerisce l’urgenza– afferma il Segretario generale CISL Romagna Francesco Marinelli– di un Patto territoriale per l’occupazione giovanile e di genere, che integri formazione tecnica, orientamento e percorsi duali scuola-lavoro. E’ importante  capire l’approccio delle nuove generazioni al lavoro e implementare l’attrattività d’impresa, puntando su politiche attive e l’aumento di misure di conciliazione vita e lavoro”.