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Meldola: riapre il Museo del Baco da Seta “Ciro Ronchi”, un patrimonio di storia e identità restituito alla Città

(Sesto Potere) – Meldola – 23 dicembre- Domenica scorsa  la Città di Meldola ha celebrato la riapertura del Museo del Baco da Seta “Ciro Ronchi”, al termine di un importante intervento di restauro e ampliamento degli spazi museali presso l’Arena Hesperia.
All’inaugurazione sono intervenuti Adamo Buitoni Presidente del Gruppo Entomologico Naturalistico Meldolese (G.E.N.M.), Filippo Santolini, Vicesindaco del Comune di Meldola, Luciano Ravaglioli storico Presidente e Fondatore del G.E.N.M., Bruno Biserni Presidente del GAL, alla presenza delle autorità cittadine, dei soci dell’Associazione e di numerosi cittadini.

Un progetto di valorizzazione che restituisce alla comunità un luogo simbolo della storia economica, sociale e culturale del territorio, oggi completamente rinnovato e più fruibile grazie a fondi del Comune di Meldola, al finanziamento gestito dal GAL sul Programma di Sviluppo Rurale della Regione Emilia-Romagna 2014-2020 ed al contributo della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forli.

Il Museo, ubicato nei locali adiacenti al lato destro della suggestiva ex piazzetta del mercato della seta, oggi Arena Hesperia, nasce per offrire nuovi stimoli e nuove conoscenze sullo sviluppo della bachicoltura in Romagna. Al suo interno sono raccolte importanti testimonianze che documentano la diffusione di questa attività a Meldola fra il Settecento e il Novecento, periodo in cui l’industria serica svolse un ruolo di primaria importanza nello sviluppo economico, sociale e culturale della Città di Meldola.

Grazie al recente intervento, il Museo si estende ora su tre ampie sale, che ospitano un percorso espositivo articolato e coinvolgente. Il Museo, intitolato a Ciro Ronchi (1830–1904), filandiere meldolese di grande rilievo, accompagna il visitatore alla scoperta del ciclo di vita del baco da seta, degli strumenti tradizionali di allevamento e lavorazione, della documentazione storica e fotografica che testimonia l’importanza di questa attività produttiva e le sue connessioni con la manifattura tessile. Il nuovo allestimento comprende anche la sezione dedicata alla stamperia romagnola Visini di Meldola, quella sulla seta selvatica, con 18 scatole entomologiche di farfalle uniche in Italia per varietà rappresentate, e l’approfondimento sui coloranti naturali.

Il Museo del Baco da Seta è gestito dal G.E.N.M. ed è stato inaugurato per la prima volta il 30 dicembre 2001. La riapertura odierna assume un valore ancora più significativo poiché si inserisce nel trentennale di attività dell’associazione, fondata nel 21 dicembre 1995, da trent’anni punto di riferimento per la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturalistico e storico locale.

Un ringraziamento particolare va a Luciano Ravaglioli, promotore dell’associazione e figura centrale nelle iniziative dedicate alla seta a Meldola, il cui impegno costante ha reso possibile la nascita, la crescita e oggi il rinnovamento del Museo, contribuendo in modo determinante alla trasmissione della memoria storica alle nuove generazioni.

In occasione della riapertura, domenica 21 dicembre, dopo la presentazione ufficiale del nuovo allestimento, il Museo è stato aperto al pubblico fino alle ore 12.00.

Nei giorni successivi, il Museo sarà visitabile secondo il seguente calendario:
– venerdì 26 dicembre, dalle 15.00 alle 17.00;
– sabato 27 dicembre, dalle 9.00 alle 12.00;
– sabato 3 gennaio, dalle 9.00 alle 12.00;
– martedì 6 gennaio, dalle 15.00 alle 17.00.
Successivamente è prevista l’apertura, a cura del G.E.N.M., tutti i sabati mattina dalle 9.00 alle 12.00.