(Sesto Potere) – Meldola (FC) 3 settembre 2025 – Si è svolta oggi a Meldola la presentazione ufficiale dei rinnovati vertici dell’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori “Dino Amadori” IRST IRCCS, con la partecipazione dell’Assessore regionale alle Politiche per la Salute, Massimo Fabi.
Nominati a fine giugno, rispettivamente dall’Assemblea dei Soci e dal Consiglio di Amministrazione, si tratta del Presidente, Luca Zambianchi – indicato dalla componente privata del CdA, Istituto Oncologico Romagnolo e fondazioni bancarie del territorio – e della Direttrice Generale, Cristina Marchesi – proposta dalla Regione Emilia-Romagna e designata congiuntamente dalla componente societaria pubblica (Regione, AUSL Romagna, Università di Bologna e Comune di Meldola).
Gli organi di vertice si completano con la Direttrice Sanitaria, Martina Rosticci, in carica da aprile 2025 e confermata nel suo ruolo dalla Direttrice generale al momento di assumere l’incarico, e Nicola Normanno, Direttore Scientifico.
A pochi giorni dal rinnovo della qualifica di Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), l’IRST “Dino Amadori” si conferma una realtà di riferimento nel panorama nazionale, con prospettive di ulteriore sviluppo.
La nuova governance, le professioniste e i professionisti che guidano l’Istituto condividono una forte adesione ai valori e agli obiettivi di IRST che, uniti al patrimonio di competenze ed esperienze che caratterizzano l’Istituto, rappresentano la base per affrontare le sfide future. Tra le priorità strategiche figurano il completamento dell’integrazione dei percorsi di cura e ricerca con l’AUSL della Romagna, e il trasferimento della Degenza oncologica nel nuovo padiglione in costruzione presso l’Ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì. Passaggio che, come anticipato dal Presidente, dott. Luca Zambianchi – “dovrebbe poter esser avviato nella seconda metà del 2026 e che aprirà a scenari di grande crescita e nuove chance terapeutiche complesse per i nostri pazienti come le fasi 1”.

“Il nuovo Consiglio di Amministrazione dell’IRST – ha detto il dott. Luca Zambianchi – nasce in un momento cruciale per l’Istituto. L’IRST è una realtà unica, frutto di una collaborazione tra pubblico e privato no profit, capace di coniugare assistenza di qualità, ricerca avanzata e formazione in stretta sinergia con l’Università di Bologna e con le oncologie del territorio. Siamo parte di una rete regionale che conta cinque IRCCS: una ricchezza che deve tradursi in una collaborazione sempre più solida per valorizzare le peculiarità di ciascun centro a beneficio dei pazienti. Il nostro impegno è continuare a sviluppare terapie innovative, portare a piena produttività la radiofarmacia e la nuova Farmacia Oncologica della Romagna, che sono strumenti fondamentali per la medicina di precisione. Abbiamo attraversato un momento di sofferenza economico-finanziaria imputabile all’unione due aspetti, l’inflazione e gli adeguamenti salariali da un lato, dall’altro investimenti per la nuova Farmacia, radiofarmacia e camere bianche, 20 milioni quasi interamente affrontati con nostre risorse. Grazie a Regione e Ausl Romagna abbiamo superato quel passaggio. Le sfide non mancano, ma le affrontiamo con responsabilità, consapevoli che la nostra storia, nata dalla visione di Dino Amadori, ci spinge a guardare al futuro con coraggio e determinazione.”
Cristina Marchesi, Direttrice generale IRST: “La mia è un’esperienza maturata interamente nel pubblico e, a Reggio Emilia, ho avuto anche la responsabilità di un IRCCS: un bagaglio che porto con me qui in Romagna. Approdata all’IRST ho trovato un ambiente accogliente e un Istituto che svolge un lavoro di grande valore, come dimostrano i dati. Il grande obiettivo che ci poniamo è rendere sempre più forte e funzionale la rete oncologica della Romagna, affinché ogni paziente, indipendentemente dal punto di accesso, possa ricevere la stessa risposta e venga indirizzato al centro più vocato. I presupposti per rafforzare questo progetto ci sono tutti: non sarà semplice, ma sono convinta che sia possibile. Abbiamo professionisti di altissimo livello e pazienti che ripongono in noi la loro fiducia: dobbiamo meritarla ogni giorno. L’IRST ha una dimensione regionale per l’assistenza e una dimensione nazionale come IRCCS, e su queste basi continueremo a costruire il futuro.”
Incentrato su dati e attività, l’intervento della Direttrice sanitaria, Martina Rosticci: “L’IRST conta oggi 558 dipendenti, con una prevalenza di personale sanitario e un 30% di professionisti dedicati interamente alla ricerca: è la dimostrazione concreta della nostra integrazione tra assistenza e scienza. Con un’età media di 41 anni e una forte componente femminile, il nostro è un Istituto giovane e dinamico. Nel 2024 abbiamo accolto circa 29.000 pazienti, in crescita del 6% rispetto all’anno precedente, e oltre 9.000 nuovi accessi: numeri che certificano la fiducia crescente verso l’IRST. La qualità della nostra casistica è riconosciuta anche dal Ministero della Salute: siamo al 9° posto tra i 40 IRCCS italiani per attrattività e al 2° posto per complessità clinica. Con 227 studi clinici attivi, diamo ai pazienti la possibilità di accedere a terapie innovative, rafforzando il nostro ruolo di centro di riferimento oncologico”.
A conclusione, l’intervento dell’Assessore, Massimo Fabi: “Oggi si apre un momento simbolico che segna la prosecuzione di un percorso iniziato mesi fa: un cambiamento della governance e un aggiornamento della missione e della visione dell’IRST, coerente con la sua storia. Con un nuovo Presidente, una nuova Direzione generale e una nuova Direzione sanitaria, l’Istituto affronta un’evoluzione che andrà di pari passo con l’esigenza di rafforzare le collaborazioni tra pubblico e privato sociale. La nostra ambizione è fare di IRST il punto di riferimento di una rete oncologica di cura e ricerca per tutta la Romagna; e farlo all’interno di un processo di riordino e riforma complessiva degli IRCCS regionali. Un progetto che guarda con decisione anche al livello nazionale ed europeo perché riuscire ad unire assistenza, ricerca e formazione universitaria, significa essere, di fatto, modello di eccellenza. Parliamo di un cambiamento radicale, ma in continuità con la visione di Dino Amadori, che ci ha insegnato che l’IRST non può avanzare senza evolversi. Significa praticare valori di partecipazione e ascolto, superando modelli organizzativi ormai superati, e saper fare nostro il cambiamento. Se già oggi il 34% dei pazienti che vengono a Meldola proviene da fuori regione, non solo ci dice tanto del valore dell’Istituto, allo stesso tempo significa che stiamo curando l’Italia e questo sostenendo costi che non trovano copertura. Per questo è essenziale che vi sia un adeguamento del Fondo sanitario nazionale, altrimenti il sistema non regge. Come Regione abbiamo fatto scelte coraggiose e non intendiamo fare passi indietro. Stiamo pianificando azioni di razionalizzazione organizzativa per spendere non meno, ma meglio, garantendo pari efficacia, appropriatezza, necessità. Vogliamo che l’IRST diventi un esempio di come innovare e rendere sostenibile un sistema di eccellenza.”

Note biografiche sui nuovi vertici
Luca Zambianchi, forlivese, 68 anni, si è laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Ferrara nel 1986, specializzandosi in Oculistica nel 1990. Fa parte dell’equipe di Oculistica del Gruppo OPF. Ha maturato la sua esperienza in strutture pubbliche e private. Vicedirettore sanitario di Ospedali Privati Forlì dal 2010, è stato professore della Scuola Medico Ospedaliera a Roma (Ospedale S. Carlo di Nancy). Impegnato in ruoli di rappresentanza socio-sanitaria, è stato presidente della Casa di riposo Pietro Zangheri. Attualmente presiede Civitas Srl.
Cristina Marchesi, manager sanitaria di comprovata esperienza, è stata Direttrice generale dell’Azienda USL di Reggio Emilia dal 2020 al gennaio 2025. È stata dirigente della AUSL reggiana dal 1991, con l’unica parentesi, fra il 2013 e il 2015, da Direttrice sanitaria dell’AUSL di Modena, ruolo poi ricoperto fino al 2020 a Reggio Emilia. Nel luglio 2023 è stata eletta vicepresidente di FIASO (Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere). Nata a Traversetolo (Parma) nel 1960, si è laureata in Medicina e Chirurgia nel 1985 e ha conseguito la specializzazione in Igiene e Medicina preventiva. Si è distinta per la promozione di percorsi di integrazione ospedale-territorio e per l’attenzione all’innovazione organizzativa. Durante la sua direzione a Reggio Emilia ha gestito progetti strategici di potenziamento dei servizi e risposta all’emergenza pandemica. È riconosciuta per le competenze in pianificazione sanitaria e governo clinico. Ha partecipato a numerosi tavoli regionali e interregionali di programmazione sociosanitaria.
Martina Rosticci, Martina Rosticci, medico chirurgo con specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva e PhD in Scienze farmacologiche e tossicologiche, è stata Direttrice sanitaria degli Istituti Clinici Scientifici Maugeri IRCCS di Veruno (Novara). Vanta un solido percorso dirigenziale in strutture sanitarie pubbliche e private di rilievo (tra cui IRCCS Centro Cardiologico Monzino di Milano, Villa Torri Hospital Bologna, ICS Maugeri Pavia), un’importante attività di ricerca clinica ed epidemiologica incentrata, in particolare, su epidemiologia clinica, farmacogenetica, prevenzione cardiovascolare (tra cui si evidenzia la partecipazione al Brisighella Heart Study) e nutraceutica. Formata con master alla Bocconi, all’Università di Pavia, ha maturato competenze manageriali nella governance sanitaria e innovazione organizzativa.