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Meldola, il 21 dicembre riapre il Museo del Baco da Seta ‘Ciro Ronchi’

(Sesto Potere) – Meldola – 19 dicembre – Domenica 21 dicembre 2025, alle ore 10.00, dopo un importante intervento di restauro e ampliamento degli spazi museali presso l’Arena Hesperia, riapre al pubblico il Museo del Baco da Seta “Ciro Ronchi” di Meldola, grazie a un progetto che ha valorizzato e riqualificato gli ambienti storici che lo ospitano, restituendo alla città un luogo di memoria e cultura completamente rinnovato.

Il museo, la cui sede si trova in un’ala del quadriportico che in passato ospitava il mercato annuale dei bozzoli della seta, nonché il Mercato delle Erbe, la Pesa Pubblica e la Pescheria, è uno spazio dedicato alla valorizzazione di una tradizione che per secoli ha rappresentato una parte fondamentale della storia economica, sociale e culturale del territorio. Il percorso racconta il mondo della bachicoltura e della produzione della seta, attività che tra il Settecento e il Novecento ha reso Meldola uno dei centri più importanti del settore a livello nazionale.

Intitolato a Ciro Ronchi (1830–1904), filandiere meldolese e figura di rilievo nella storia della seta locale, il museo rappresenta un luogo di memoria e di conoscenza, capace di trasmettere alle nuove generazioni il valore del lavoro, dell’ingegno e delle competenze che hanno caratterizzato nel tempo la comunità meldolese.

Attraverso strumenti originali, materiali didattici, documenti e immagini d’epoca, il museo propone un percorso espositivo completo che accompagna il visitatore alla scoperta del ciclo di vita del baco da seta, dalla deposizione delle uova di Bombyx mori alla formazione del bozzolo, dagli strumenti tradizionali di allevamento e lavorazione della seta fino alla documentazione storica che racconta tre secoli di attività serica.

Il nuovo allestimento museale comprende inoltre una sezione dedicata alla storica stamperia romagnola Visini di Meldola, importante realtà artigianale legata alla produzione e alla stampa dei tessuti, che mette in luce il legame tra la lavorazione della seta e le successive fasi della manifattura tessile, offrendo ai visitatori un’ulteriore chiave di lettura della tradizione produttiva e artigianale del territorio.

Fra i settori del museo è presente anche quello dedicato alla seta selvatica, con 18 scatole entomologiche, ciascuna riferita a una diversa specie di farfalla. Si tratta di una raccolta unica in Italia per numero di varietà rappresentate, di grande valore scientifico e divulgativo, alla quale si aggiunge una sezione dedicata ai coloranti naturali, che approfondisce le tecniche tradizionali di tintura dei tessuti e il loro utilizzo nella storia.

I lavori di restauro e ampliamento hanno ridisegnato gli spazi, rendendoli più accoglienti e funzionali per visite guidate, percorsi didattici e attività culturali rivolte a cittadini, scuole e visitatori, valorizzando ulteriormente un patrimonio che testimonia l’identità storica di Meldola.

La riapertura del Museo del Baco da Seta “Ciro Ronchi” è un invito a riscoprire un patrimonio storico spesso poco conosciuto ma profondamente legato all’identità del territorio, attraverso un percorso culturale adatto a cittadini, famiglie, scuole e appassionati di storia locale. Essa avviene inoltre in un momento particolarmente significativo: il trentennale di attività del G.E.N.M. (Gruppo Entomologico Naturalistico Meldolese), realtà fondata nel dicembre 1995, che da allora opera con passione e competenza nella tutela, nello studio e nella valorizzazione del patrimonio naturalistico e storico del territorio.

Un anniversario importante, celebrato durante l’assemblea dell’associazione di domenica scorsa, che sottolinea il ruolo fondamentale del G.E.N.M. nella gestione del museo e nella trasmissione della memoria legata alla tradizione della bachicoltura meldolese.