(Sesto Potere) – Meldola – 20 marzo 2024 – Sabato 16 marzo si è svolta a Meldola la cerimonia istituzionale per ricordare l’ottantesimo anniversario della morte del Partigiano Antonio Carini (Orsi), catturato dai nazi fascisti mentre organizzava ad inizio 1944 la lotta armata di liberazione nelle Province di Forlì e Ravenna e barbaramente ucciso presso il Ponte dei Veneziani.
Alla commemorazione, promossa dalla sezione Anpi di Meldola, hanno partecipato le autorità civili e militari, le Associazioni Combattentistiche e d’Arma, la Protezione Civile di Meldola, i rappresentanti di molte sezioni ANPI e dello SPI CGIL di Forlì -Cesena e di Piacenza, numerose realtà sociali e associative, tanti cittadini di Meldola e del paese natale di Carini, Monticelli d’Ongina, e due classi di alunni di terza media della scuola “Dante Alighieri” di Meldola.
In piazza Orsini sono intervenuti il Sindaco di Meldola Roberto Cavallucci e il Sindaco di Monticelli D’Ongina Jimmi Distante.
Successivamente la manifestazione si è spostata in corteo lungo le vie cittadine, accompagnata dalla Banda di Carpinello, fino al ponte dei Veneziani, dove fu compiuto il 13 marzo 1944 il martirio di Antonio Carini. Davanti al monumento è intervenuto il vicepresidente dell’Anpi provinciale di Piacenza Delio Guarnieri.
La mattinata è proseguita al Teatro Dragoni, dove sono intervenute alcune studentesse della scuola media di Meldola, Romano Braghieri per lo SPI Cgil di Piacenza, Paolo Montalti per lo Spi Cgil di Forlì-Cesena, Paola Borghesi per l’Anpi di Meldola, Mario Miti per l’Anpi di Monticelli, Gianfranco Miro Gori per l’Anpi provinciale di Forlì-Cesena, e in conclusione il Vicepresidente nazionale dell’Anpi Alessandro Pollio Salimbeni.
Il Sindaco Roberto Cavallucci nel ricordare uno dei protagonisti della Resistenza ha evidenziato l’importanza della memoria: “È necessario lavorare ogni giorno per conservare quel patrimonio ideale e di valori, che ha portato l’Italia a sconfiggere il nazifascismo avviando una nuova stagione di libertà e democrazia per il nostro paese. Non dobbiamo dimenticare quello che è accaduto, perché chi dimentica è più debole, più esposto ai pericoli di intolleranza, di ostilità, di violenza che continuamente si ripropongono. È grazie agli uomini e alle donne della Resistenza se oggi noi siamo qui da persone libere. Ricordiamoci che non c’è nulla che valga quanto la libertà. Ed è importante rinnovare il nostro impegno per la pace e per la fine di tutte le guerre che insanguinano il mondo”.